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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata
Lontani dal Rock, certo! Ma la musica di Paolo Conte oltrepassava talmente e magnificamente l’opprimente gabbia dei generi, che ne sono certo, il lettore perdonerà questa piccola eccezione alla regola. Ecco allora il riferimento ad “Una faccia in prestito”, titolo di un album e dell’omonima canzone del musicista astigiano per descrivere questa settimana viola, l’ultima del 2018. Ci vorrebbe in fatti “una faccia in prestito”, o meglio “una faccia imprestata da un altro” per nascondere la delusione affiorata dopo aver visto la Viola gettare alle ortiche una partita dominata, mercoledì contro il Parma. “Una faccia in prestito” per celare “quella faccia un po’così, quell’espressione un po’così, che abbiamo noi mentre guardiamo [i gol sbagliati a] Genova” (non credo sia il caso spiegare quest’ultima citazione).
Una settimana deludente non c’è che dire, dopo la bella vittoria a Milano di domenica scorsa. Con Parma e Genoa ci si aspettava ben altro. Un punto in due partite è infatti un bottino troppo magro per chi coltiva ancora speranze europee; per chi ancora spera e progetta di riportare la Fiorentina tra le grandi. In punta di piedi, naturalmente, ma tra le grandi. La viola è ancora troppo fragile, persa nei suoi limiti, avvilita dai suoi stessi errori. La questione dell’età regge ancora, ma non può essere la scusante a tutto. Anche perché – solo per fare un esempio – il gol divorato contro il Genoa da Simeone al primo minuto, lo avrebbe, come sottolineato anche da Christian Riganò su Facebook, segnato anche un bambino. Una faccia in prestito, dunque, per celare le delusioni di questo 2018, le quali sono certamente superiori alle gioie vissute.
Buon 2019 a tutti.
Stay Rock and Forza Viola
DA13
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