13 Settembre 2024
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L’Albissola elimina la baby Juve, mister Fossati a FBW: “Ci abbiamo creduto”

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Intervista di Maurizio Longhi @riproduzione riservata


Quando si vive una favola, si ha paura che prima o poi possa finire e restare solo un ricordo. Invece, ci sono favole che diventano ancora più belle fino ad entrare nella categoria delle leggende. È il caso dell’Albissola che ha già vissuto una favola diventata leggenda con tre promozioni di seguito approdando dalla Promozione alla serie C, ma neanche il tempo di iniziare il primo campionato professionistico della sua storia, che continua a far parlare di sé. Come se passare da una impresa all’altra fosse diventata una cosa normale dalle parti delle due Albisole, come se ormai fosse diventato tutto possibile, anche superare la Juventus. Che esagerazione! Si potrebbe obiettare. Eh no, qui viene il bello, l’Albissola ha eliminato veramente la Juve, quella più alla sua portata, l’Under 23, e non è mica cosa da poco? La squadra bianconera che militerà in serie C è nata da pochissimo non per essere battuta, ma per trapiantare la voglia di vincere anche in categorie inferiori. Poi, per quanto possa essere bruciante questa voglia di vincere, succede che si incontri l’Albissola di turno e si scopre che la fame ce l’ha anche chi il professionismo se l’è conquistato con il sudore, domenica dopo domenica, andando contro ogni pronostico.

Chi pensava che lo scorso anno l’Albissola potesse sbaragliare la concorrenza di club di grande blasone e tradizione come Sanremese, Viareggio e Savona? Chi pensava che in Coppa Italia potesse addirittura sbattere fuori la Juve Under 23? I bianconeri di mister Zironelli avranno anche a che fare con i campioni d’Italia, possono godere delle strutture più all’avanguardia, di un ambiente in cui si dice che la vittoria sia l’unica cosa che conta, ma quando si affrontano avversarie motivate come l’Albissola, serve il giusto temperamento per imporsi. La compagine ligure non ha avuto alcuna soggezione del nome Juventus, mister Fossati ha pensato che la sua squadra potesse giocarsela a viso aperto e tirare un brutto scherzo alla versione giovane della Vecchia Signora. Proprio il tecnico dei ceramisti, specializzato in imprese dopo aver condotto l’Albissola nel punto più alto della sua storia, è stato il primo a credere di poter imbrigliare la Juve e superare il turno di Coppa Italia. Il 2-2 ha fatto sì che, in virtù della differenza reti, fosse l’Albissola a brindare al passaggio alla fase successiva nel mini-girone di cui faceva parte anche il Cuneo. Mister Fossati, ai nostri microfoni, mostra grande professionalità nel commentare il passaggio del turno ai danni di baby Madama, soddisfazione sì ma non esaltazione.

Foto da www.albissola2010.it

UNA PARTITA EMOZIONANTE –Già nel vederli, nell’affrontarli si percepisce che fanno parte della galassia Juventus, mi riferisco ai giovani su cui la società punta, scommette, investe e che, insieme agli over più esperti, possono formare una squadra importante. È emozionante giocare contro quelle maglie, se poi, come abbiamo fatto noi, sfoderiamo una prestazione maiuscola, allora da allenatore non posso fare altro che cogliere i bei segnali che mi hanno lanciato i giocatori che ho a disposizione. Abbiamo tenuto testa ai bianconeri, soffrendo per poi farli soffrire a loro volta, così è venuta fuori una partita molto bella e aperta. Immaginavo che loro potessero metterla sulla qualità, sulla forza, sul gioco, ma noi abbiamo contraccambiato con le stesse armi, avevamo impostato la gara in quel modo e siamo riusciti a seguire il canovaccio per tutti i 90′. Un segnale importante per noi che siamo una neopromossa e che per la prima volta ci affacciamo tra i professionisti, abbiamo toccato con mano la categoria e riteniamo di avere le carte in regola per non sfigurare. Ciò che mi ha colpito ulteriormente dei miei giocatori è la personalità con cui sono scesi in campo e hanno affrontato le diverse fasi della contesa, anche quelle nelle quali eravamo più in difficoltà ma abbiamo saputo come uscircene. Naturalmente, sono emersi anche degli errori sui quali siamo chiamati a lavorare per ottimizzare un processo di crescita che passa soprattutto dall’analisi e la conseguente cura dei difetti”.

LA BABY JUVE –La mia sensazione è stata quella di vedere una squadra dai valori indiscutibili ma che ha bisogno del tempo necessario per modellare la propria struttura. Mister Zironelli, che considero bravissimo, può contare su elementi che hanno esperienza in categoria, penso ad Alcibiade, e altri di grande prospettiva, relativamente alle caratteristiche dei giocatori, c’è chi gli garantisce fisicità e chi qualità, un organico abbastanza completo e variegato. È vero che chi indossa la maglia della Juve sembra quasi condannato alla vittoria ma, per far ingranare un progetto simile, c’è bisogno di un po’ di tempo. Perché una squadra renda al meglio, è importante che il gruppo trovi affiatamento così che il tecnico possa lavorare sugli equilibri e la quadratura del cerchio. Gli automatismi, la solidità, sono concetti base che si acquistano solo con il lavoro”.

UN INIZIO INCORAGGIANTE –Già nelle dichiarazioni che ho rilasciato nel post-partita contro la Juve Under 23, esprimevo soddisfazione non tanto per il risultato che ci ha permesso di andare avanti nella competizione, ma per le indicazioni che ho potuto trarre. Ho visto nella mia squadra la voglia di lavorare e di migliorare, per questo le mie sensazioni sono positive. Queste prime uscite ufficiali ci hanno dato qualche certezza in più, hanno fatto crescere nella squadra la consapevolezza del proprio potenziale, ma ripeterò all’infinito che ci aspetta ancora un durissimo lavoro. Pur avendo confermato un blocco della squadra dello scorso anno, sono arrivati molti nuovi innesti, il gruppo deve ancora conoscersi e amalgamarsi e lo si può fare solo attraverso l’allenamento settimanale. Proprio per questo, da una parte, non mi sono dispiaciuto troppo per questo slittamento, perché avrò più tempo per favorire la conoscenza dei giocatori che ho a disposizione. Siamo a buon punto ma il mio compito è quello di metterci la massima abnegazione in ogni allenamento perché l’Albissola possa arrivare pronta alla prima giornata di campionato”.

ASPETTATIVE PER IL CAMPIONATO –Mi piacerebbe che la squadra affrontasse ogni avversaria con coraggio. Lavoreremo ogni settimana per conoscere anche gli avversari che andremo a fronteggiare e, in base alle loro caratteristiche, vedremo che soluzioni adottare per disinnescarle. Ma ciò lo può fare una squadra coraggiosa, gagliarda, libera da ogni timore reverenziale. Siamo consapevoli che sarà un campionato difficilissimo, perciò mi tocca lavorare anche sull’aspetto mentale oltre che su quello tecnico-tattico. Dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà, ce la giocheremo con tutte senza dimenticare di essere una matricola che può incappare in qualche sconfitta, sperando che ne siano poche, ma in quei casi bisogna essere preparati a reagire. Per questo aggiungo che al coraggio dobbiamo abbinare anche la lucidità. Queste prime gare ufficiali ci hanno fatto capire che ogni minimo errore si paga a caro prezzo, il dato ormai è immagazzinato nella nostra memoria interna alla quale saremo chiamati ad attingere andando avanti con la conoscenza della nuova categoria. Un primo assaggio l’abbiamo avuto con la coppa, e se i risultati sono stati positivi, è anche grazie alle cadute nei test pre-campionato. I sei gol che ci ha rifilato la Pro Vercelli hanno fatto suonare quel campanello d’allarme che, in tempi di preparazione, sono solo salutari perché si ha modo di intervenire. Nel calcio, così come esistono gli errori tecnico-tattici, ci sono anche quelli di mentalità e di atteggiamento, ecco perché il lavoro non si esaurisce mai e la professionalità impone di fare attenzione ad ogni minimo dettaglio che può emergere da ogni test indipendentemente dalla caratura dell’avversaria”.

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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