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Difficile dire “ripartiamo”, visto che siamo soltanto alla seconda giornata, ma dovendo mettersi alle spalle una bruciante sconfitta, una ripartenza un po lo è. Non è però tutto da buttare quello visto nei 90, o meglio, 50 minuti del San Paolo, dove il Milan ha saputo intrappolare benissimo gli uomini di Ancelotti, per poi punirli alla prima occasione buona. I due gol, infatti, sono arrivati grazie ad appena 4 tiri totali nello specchio. Una media di realizzazione niente male per un Milan che l’anno scorso pareva “spuntato”. L’esordio di Higuain, a questo proposito, non è stato semplicissimo, poiché essendo l’unico punto di riferimento di Albiol e Koulibaly, non gli hanno reso possibile la convivenza nella loro area di rigore. Infatti il Pipita ha lavorato per lo più nel cerchio di centrocampo, facendo salire la squadra e aiutandola a ripartire da dietro. Nella costruzione, però, è mancato il piede di Biglia. Anzi, è mancato totalmente Biglia. L’argentino infatti è stato il peggiore in campo per i rossoneri, con gol regalati e passaggi sprecati. Tutti, tranne uno, ovvero quello che ha spianato la strada verso il 2-0 del Milan. Le due reti rossonere sono infatti due fotocopie: prima con il tringolo Suso-Borini-Bonaventura e poi con quello Biglia-Suso-Calabria. Come si può evincere da queste due combinazioni, l’uomo che si ripete è ancora lui, Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, meglio conosciuto come Suso. Con l’assenza di Calhanoglu, infatti, è lo spagnolo a dover prendere in mano le redini della manovra rossonera e, come visto prima, a Napoli ci è riuscito.
Allora cos’è che non ha funzionato? Ancora una volta, purtroppo, la risposta è “la mente”. Il Milan si dimostrato ancora una volta fragile a livello psigologico e il gol lampo di Zielinski ha di fatto dato il via al black out rossonero. Gattuso, oltre che su questo, dovrà lavorare anche sull’inserimento dei nuovi arrivi. Contro il Napoli ha preferito partire con il “vecchio” undici più il volto nuovo di Gonzalo Higuain, così da regalare un po di peso all’attacco del vecchio Milan. Troppo rischioso, infatti, inserire troppi nuovi acquisti in un esordio così delicato come quello del San Paolo. Alcune lacune e alcuni buoni spunti, però, possono già cambiare le scelte nel prossimo incontro con la Roma. Gattuso ha infatti in mente l’idea di schierare Caldara e Laxalt dal primo minuto, visto le troppe incertezze mostrate da Musacchio e Rodriguez. Oltre ai loro volti, si potrebbe vedere in campo (forse non dal primo minuto) di nuovo Bakayoko, che invece non ha impressionato positivamente col suo ingresso a gara in corso contro il Napoli. “La tecnica e la potenza ci sono – ha detto Gattuso – ma c’è da migliorare per prima cosa la postura nel corpo quando si riceve il pallone”. Questo il commento del tecnico calabrese inerente all’ingresso in campo del francese, che in allenamento ha sempre fatto vedere cose buone al proprio allenatore.
Gli inserimenti dei nuovi acquisti, le buone trame viste col Napoli e i palloni indirizzati ad Higuain. Sono questi i tre punti principali su cui Gennaro Gattuso deve lavorare per poter (ri)partire già venerdì contro la Roma, reduce da un roccambolesco pareggio in casa con l’Atalanta. I segnali della squadra ci sono e si sentono fote e chiaro. Si devono soltanto percepire e metterli in atto.
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