22 Ottobre 2024
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Napoli: giocare bene e non vincere, più un limite che una consolazione

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La situazione sta diventando grottesca. Il Napoli offre un bel calcio, è vero, ma a cosa serve se poi non si vince? In casa della Juventus, si è vista una buona squadra, capace di tenere anche in mano il pallino del gioco, ma appena Madama ha accelerato, ha anche colpito.
In Turchia, nella bolgia della Vodafone Arena contro il Besiktas, c’era solo la squadra azzurra in campo, eppure si è rischiato di soccombere per quel rigore, regalato e generoso, concesso ai padroni di casa, meno male che Hamsik ha indovinato la traiettoria giusta in quel finale concitato. Anche contro la Lazio, il Napoli ha giocato costantemente nella metà campo avversaria contro una squadra tutta rintanata a presidio del proprio territorio, si era anche passati in vantaggio per poi farsi riacciuffare immediatamente.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: a che serve giocare bene se i risultati sono questi? Si dirà che ci sono troppe amnesie, che le mancate vittorie sono figlie degli errori individuali, il che è vero, ma ci deve pur essere un rimedio per porre fine a questo cupio dissolvi, no? A questo punto, è come se ci si attendesse l’errore del singolo che spiana la strada agli avversari, mentre il Napoli produce tanto senza finalizzare.
Intanto, avendo premesso che si gioca bene, si è sprofondati al sesto posto, superati anche dall’Atalanta che, dopo quell’avvio choc in campionato, veniva designata tra le principali indiziate ad abbandonare la massima serie. Juventus e Roma rischiano di accumulare un vantaggio troppo oneroso da poter essere colmato, adesso bisogna ritornare a vincere.
È vero che la sfortuna si sta anche un po’ accanendo contro gli uomini di Sarri ma, appellarsi a queste considerazioni aleatorie, lascia sempre il tempo che trova ed è come se si andasse alla ricerca di una scusa.
La sensazione è che questo Napoli abbia perso certezze senza un attaccante, proprio quando Milik stava iniziando a far dimenticare Higuain, il polacco si è dovuto fermare ai box per cause di forza maggiore. Va be’, speriamo nel suo sostituto, si dice in questi casi, solo che il Napoli il sostituto non ce l’ha.
Ci sarebbe Gabbiadini, che già non è una prima punta, dovrebbe riuscire ad interpretare il “nuovo” ruolo, ma ogni volta ne esce fuori una prestazione più deprimente dell’altra.
Il risultato è che il Napoli gioca senza attaccanti, intollerabile a questi livelli (per onestà intellettuale la società dovrebbe almeno pubblicare un comunicato di mea culpa), e chissà per quanto altro tempo ancora.
Non si può mica sperare che Callejon sia un cecchino in ogni partita o che Hamsik tiri sempre un coniglio dal cilindro? Si rischia di rendere sterile il tiki-taka in salsa napoletana (che non miete grande consenso, ad onor del vero), poi qualora si dovesse andare in gol, si registra qualche dissennatezza difensiva con gli avversari che, gentilmente, ringraziano, e magari possono ricambiare il favore facendo recapitare all’entourage azzurro un bel mazzo di fiori.
Si commettono errori quasi dilettantistici, ci sono giocatori che devono assolutamente ritrovarsi mentalmente, il primo è Insigne, chissà se si ritornerà quelli che annichilivano il Benfica prima di quei venti minuti finali che, non potevano più riaprire la partita, ma denunciare le fragilità di questa squadra, esplose, poi, nella loro interezza.

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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