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Fra Perugia e Avellino vince la noia. Finisce 0-0 e per 89′ ci sono stati più sbadigli che emozioni. Almeno fino a quando Filkor, subentrato nella ripresa ad Angeli, stende con una entrataccia inutile Perea: calcio di rigore ed espulsione. Ma Taddei si fa ipnotizzare da Gomis.
SUPER GOMIS- La prodezza del numero uno irpino ribadisce ancora di più il valore di questo punticino conquistato dagli uomini di Rastelli, bravi nel contenere le poche sfuriate dei padroni di casa, meno nel costruire gioco e occasioni da gol. Del resto Castaldo non gira, Arrighini si danna l’anima, ma lontano dalla porta avversaria è innocuo. Buona invece la prestazione di Kone, un argine davanti alla difesa. Tiene bene la retroguardia avellinese, perchè il Perugia ci mette tanta buona volontà, ma tira solo una volta nello specchio della porta e Gomis si fa trovare pronto sulla bordata di Perea.
ERRORI E NOIA- E’ tutto qui il primo tempo. Senza emozioni e occasioni. L’unica è l’allontanamento dalla panchina di Camplone. Ti aspetti una ripresa più vivace e invece il copione del match non cambia: tanti errori in mezzo al campo e poca lucidità. Insomma, la partita sembra avviata sul binario del pari, ma Attila Filkor, nomen omen, prova a complicare i piani di Rastelli e ad animare una gara poco entusiasmante. Però la parata di Gomis salva l’Avellino e la reputazione del suo compagno di squadra.
PUNTO IMPORTANTE- Il pareggio permette agli irpini di restare comunque agganciati al treno play-off in una classifica sempre più corta, in un campionato sempre più livellato verso il basso.
Mariano Messinese
Twitter:@MarianoWeltgeis
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