Views: 0
Serviva l’impresa. Non è arrivata, eppure l’Avellino esce a testa alta, anzi altissima dal doppio confronto contro il Bologna. Al Dall’Ara i biancoverdi vincono 2-3 ma in finale ci vanno i rossoblu. Più fortunati che bravi, soprattutto perchè al 93′ Castaldo ha mandato sulla traversa la palla che valeva la finale. Questione di centimetri. Misura infinitesimale nella vita, ma decisiva in un campo di calcio.
Rastelli cambia schieramento e vara il 4-4-2: spazio a Vergara e Chiosa in difesa, Zito torna sulla corsia di sinistra, davanti il tandem Mokulu- Trotta. Delio Rossi conferma l’esclusione del capocannoniere rossoblu Cacia: al suo posto c’è Acquafresca al fianco di Sansone, match winner della gara di andata. Sugli spalti oltre 20000 spettatori. Cornice spettacolare.
DOPPIO TROTTA L’Avellino ha l’obbligo di vincere e non se lo fa ripetere due volte. Dopo 6′ i biancoverdi sono già avanti: Visconti lancia sulla corsa Zito, il laterale mette al centro dove c’è Trotta che anticipa Ferrari e fulmina Da Costa. Avellino in vantaggio. Dall’Ara gelato, nonostante la temperatura tropicale, e Bologna sotto shock. Gli uomini di Delio Rossi si scoprono all’improvviso fragili. Sbagliano anche gli appoggi più elementari in mezzo al campo. E sulla sinistra sono dolori, anche perchè Zito e Visconti fanno il bello e cattivo tempo. Tocca allora a Matuzalem caricarsi sulle spalle i compagni: al 12′ il brasiliano calcia da fuori area, Frattali si allunga e devia in calcio d’angolo. L’Avellino sembra controllare il match, ma al 19′ i rossoblu pareggiano. La difesa irpina è mal posizionata, Kristicic verticalizza per il taglio esterno di Acquafresca che in caduta anticipa la chiusura di Bittante e supera Frattali con un diagonale chirurgico. Parità ristabilita: il Bologna tira un sospiro di sollievo. E prende fiducia: nello spazio di 2′ tra il 25′ e il 27′ i rossoblu sfiorano due volte il raddoppio. Ma Frattali si esalta prima su Sansone e poi su Laribi, con l’aiuto di Ely che spazza sulla linea. Adesso però l’ago della bilancia pende tutto dalla parte di Matuzalem e compagni. Alla mezz’ora Masina salta Regoli e pennella dal fondo per Acquafresca che liberissimo colpisce di testa. Sembra gol, ma ancora una volta Frattali si supera e manda in corner. E’ la parata del 2 giugno, quella che tiene in vita i biancoverdi. L’Avellino annaspa e soffre sia l’aggressività di Matuzalem in mediana sia il movimento tra le linee di Sansone. Ma nel momento più delicato, gli ospiti passano ancora: Regoli controlla il pallone sulla sinistra e serve Trotta, l’azzurrino si gira in un frazione di secondo e trafigge Da Costa. Gol spettacolare. Delio Rossi non crede ai suoi occhi. La sua squadra è di nuovo sotto all’ultimo minuto del primo tempo, dopo aver divorato l’impossibile sotto porta
SFORTUNA C’è subito in cambio per i padroni di casa: Acquafresca non ce la fa. Entra Cacia, mai titolare da quando Delio Rossi siede sulla panchina rossoblu. Cambio forzato, ma decisivo perchè è proprio l’ex Piacenza a pareggiare i conti al 50′ con un gollonzo: lancio di Masina troppo lungo per Sansone, Frattali è in netto anticipo, ma svirgola, la palla finisce a Cacia che a porta vuota dai 25m insacca e esulta polemicamente contro il suo tecnico. Rossi non si scompone e si preoccupa di amministrare il pareggio blindando la difesa: dentro Maietta, fuori Kristicic. Le contromosse di Rastelli non si fanno attendere: fuori Regoli e Mokulu, dentro Almici e Comi, l’eroe del Picco. L’Avellino è ferito ma non è morto. Anzi, è ancora vivo e vegeto: al 12′ sugli sviluppi di un calcio di punizione, Kone impatta di testa, Da Costa blocca. Il Bologna risponde in contropiede: al 15′ cross di Casarini e colpo di testa di Sansone, non proprio la specialità della casa, e pallone che si spegne debolmente sul fondo. La partita resta bella, ma perde uno dei suoi protagonisti: Zito si fa male e chiede il cambio. Al suo posto entra Castaldo, non al meglio della condizione, che va a comporre con Comi il tandem d’attacco. Trotta invece arretra sulla trequarti per gli ultimi 25′. L’Avellino però è alla terza gara in una settimana e comincia ad accusare la stanchezza, dopo un’ora giocata a ritmi vertiginosi. Il Bologna ha così vita facile nel controllare gli attacchi dei biancoverdi, condotti più con il cuore che con le idee. Ma la squadra di Rastelli ha un grande merito: non molla mai. E all’85’ ritorna in partita: respinta corta della difesa felsinea, Kone senza pensarci due volte colpisce al volo, palla nel sette. E’ un gol pazzesco: riaccende le speranze degli ospiti e prolunga l’agonia dei padroni di casa. L’Avellino ci crede, eccome: un minuto dopo Trotta si libera al tiro, palla che sibila al palo. Mariani assegna 5′ di recupero. E di passione. Al 93′ Castaldo ha la palla che potrebbe cambiare la storia: a tu per tu con Da Costa colpisce a botta sicura: traversa e Castaldo in lacrime. Qualcuno lassù protegge il Bologna e condanna ingiustamente un grandissimo Avellino che cade comunque in piedi. La partita infinita si chiude qui. I ragazzi di Rastelli non vanno in finale, ma si godono l’abbraccio dei propri tifosi. Eroi sfortunati. Come gli 11 in campo.
Mariano Messinese
Twitter:@MarianoWeltgeis
Lascia un commento