Views: 1
Il suo volere è stato decisivo per il suo arrivo. E non poteva assolutamente mancare. Ieri, c’era anche Angelo Mariano Fabiani al fianco di Sannino, “a cui avevo detto che prima di lui c’era Inzaghi ma qualora fosse andata male con lui sarebbe stato la prima scelta. E così è stato”. Il diesse ha preso la parola per ultimo, ringraziando “i calciatori che non fanno più parte della Salernitana ma che in questi anni hanno dato qualcosa di importante a questa maglia, con la promozione e poi la salvezza. Onore e merito a loro e a chi è rimasto. Nel finale di campionato ci siamo comportati in maniera leale, l’abbiamo sempre fatto, ci manca quest’anno il coinvolgimento in qualche caso, chissà perché (dice ironicamente, ndr)”. Poi si proietta sul presente: “Potrei dire che lo scorso anno siamo tutti concordi che mancavano due esterni bassi, posso anche aver sbagliato a non prenderli: quest’anno, leggendo qua e là ho visto il gradimento per Laverone e Vitale – continua Fabiani – Con Sannino ci siamo parlati qualche tempo prima, con lui abbiamo condiviso tutto. La proprietà non ha mai lesinato se si tratta di migliorare ma non è sempre facile, ci sono dei momenti in cui si può fare e altri no. Rosina e Munari? Sono due giocatori attenzionati e di gradimento del mister, però non si può neppure andare dietro a un mercato folle che non consente di essere sereno a livello di bilanci. Oggi il calcio non è solo i 90’ di gioco ma dietro ci sono altre cose di cui dover tenere conto. La proprietà mi ha sempre chiesto di avere i conti in ordine e grazie anche alla capacità degli introiti della piazza, abbiamo la possibilità di mantenere gente come Coda, Donnarumma, riscattare Odjer non a pochi soldi. Ricordo che quando subentrai in C dissi di voler azzerare a portare la squadra in B in un programma triennale: manca il terzo anno, con tutti i debiti scongiuri speriamo di dare continuità ai risultati. Mi auguro di migliorare quanto fatto l’anno scorso. Smaltire le scorie di una ripartenza non è mai facile, bisogna prendere giocatori di categoria che difficilmente fanno uno o due anni di contratto, minimo chiedono il triennale e quando vinci il campionato ti ritrovi contratti pluriennali e se non riesci a fare mercato, col vincolo dei 18 in lista sei costretto a restare col materiale che hai e fare di necessità virtù. Gli errori commessi l’anno scorso sono tanti, a volte nemmeno si notano. Ho la fortuna di lavorare per una proprietà che non mi ha mai fatto forzature. Qualsiasi cosa io faccia poi la sottopongo alla proprietà. Inzaghi era stata una mia idea, quando Lotito cercava un allenatore: Mezzaroma lo apprezzava già, in Serie A aveva fatto bene. Poi abbiamo avuto un incontro con Sannino, gli dissi che avevamo disponibilità di Inzaghi ma che lui sarebbe stato il primo della lista nel caso di cambio di rotta. Così è stato. Se avessi saputo prima della sua voglia di venire a Salerno”
Lascia un commento