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Per la rubrica “Accadde oggi”, ricordiamo l’addio al calcio di Dejalma dos Santos, meglio noto come Djalma Santos avvenuto il 21 Gennaio 1971. Il talento brasiliano era considerato uno dei migliori interpeti nel ruolo di terzino destro. Era dotato di un’ottima tecnica e di un fisico possente. Una certa tecnica gli permetteva di azzardare giocare personali o dribbling anche nella sua area di rigore tanto che Edoardo Galeano, scrittore, lo soprannominò Muralha. Djalma Santos militò nel Portuguesa, nel Palmeiras e nell’Atletico Paranense riuscendo, tuttavia, a registrare nel suo palmarès un bel bottino: vinse tre volte il campionato paulista (1959-1963-1966), una volta la Coppa Rio-Sao Paulo (1965), una volta il campionato brasiliano (1967) e una quello paranense (1970). In Nazionale brasiiana fece coronò il sogno di vincere il mondiale per ben due volte: la prima nel 1958 e la seconda nel 1962, subito dopo. Formò, inoltre, insieme all’amico Nilton Santos una solida coppia difensiva. Con Djalma Santos nacque una figura del tutto innovativa: il terzino d’attacco. Colui volto a supportare la squadra nella manovra offensiva. Una novità in un’epoca in cui i calciatori restavano prevalentemente bloccati in difesa. Inoltre fu anche soprannominato il difensore “gentiluomo” a causa del fatto che fu uno dei più corretti nella storia del calcio: non è mai stato espulso. Nel Marzo 2004 è stato inserito da Pelè fra i migliori 100 di tutti i tempi (FIFA 100). Purtroppo, morì nel 2013 per una forma di insufficienza respiratoria e una polmonite. Il comunque dove decedette, Uberaba, proclamò il lutto cittadino per ben tre giorni in suo rispetto. Un pezzo di storia del calcio brasiliano. Forse non tanto apprezzato in Italia, ma grazie a lui fu rivoluzionata la figura del terzino. Da quel momento i terzini cominciarono a supportare la fase d’attacco della propria squadra, caratterisitica che ci ha accompagnato fino ai nostri giorni. E’, quindi, giusto ricordare chi ha (inconsapevolmente o no) cambiato il calcio, rendendolo di certo uno spettacolo ancor più bello di quanto non lo era già all’epoca. Il nostro articolo termina qui. Noi, però, siamo sempre pronti a stupirvi. A ricordavi il calcio del passato. Perchè per conoscere il presente è necessario fare un salto nel passato attraverso quei momenti che hanno cambiato il calcio e che lo hanno portato a diventare il calcio attuale ricco di spettacolo e di emozioni.
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