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DI STEFANO SICA
Non un semplice presidente. Ma “il fratello maggiore che non ho mai avuto”. Nella dedica tenera di Alessandro Ferro verso l’ex patron della Frattese, Rocco D’Errico, c’è il senso di un rapporto umano e filiale capace di andare al di là di qualsiasi vincolo lavorativo o routine quotidiana. Ferro, l’ultima stagione al vertice del settore giovanile nerostellato, è stato in questi anni un punto di riferimento prezioso per dirigenza e parte tecnica. Un uomo ovunque, un autentico factotum a cui demandare la risoluzione di piccoli problemi o di noie più stringenti. Una simpatia persino coinvolgente che, unita a quella di papà Luigi, mancherà nel progetto della Frattese.2. “Vado via perché ritengo sia la scelta più giusta da fare – le sue parole ai nostri microfoni -. Ho abbracciato questa scommessa con Rocco D’Errico, Rocco Pellino e Antonio Lamberti. Con loro si è creata un’intesa straordinaria, a prova di bomba. Ne abbiamo passate tantissime insieme, nel bene e nel male. Restare non sarebbe stato corretto”. Quindi il momento dei ringraziamenti. “Ringrazio tutti quelli che hanno creduto in noi, i giocatori, gli allenatori che si sono succeduti, i dipendenti del club, chiunque ci ha supportati. Ho vissuto un autentico sogno, tutto d’un fiato. Il risveglio è un po’ amaro ma fa parte della vita. Dispiace per quei pochi che hanno continuato a nutrire invidia e diffidenza, ma anche questo è fisiologico nelle vicende umane. Da frattese e tifoso della Frattese, la Stella sarà sempre cucita sul mio petto. Ed è per questo che auguro alla nuova dirigenza un futuro di successi e soddisfazioni. Ci sono le professionalità per riuscirci. Esulterò e mi commuoverò per ogni vittoria. Di sicuro noi, e lo dicono i risultati, abbiamo lasciato un’ottima base da cui ripartire”.
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