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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata
21 gennaio 1973, ad Abbey Road – famosissimo studio musicale londinese – entra una giovanissima Clare Torry. A chiamarla fu Alan Parson, a quel tempo ingegnere del suono per conto dei Pink Floyd, e più particolarmente di uno degli album più celebri del gruppo inglese, The Dark side on the Moon. Il grosso del lavoro era già fatto, bisognava tuttavia ultimare ancora alcune cose, tra cui un un brano scritto dal tastierista della band Richard Wright. La cantante inglese fu chiamate proprio per quest’ultimo brano. Il suo compito tuttavia non era tanto quello di interpretare un testo ma piuttosto, come la cantante londinese riferì successivamente in un intervista, un concetto, “la morte”. Questa indicazione, tre prove e la capacità di diventare strumento (“Maybe I should just pretend I’m an instrument”) bastarono a Clare per dare vita a quella che è considerata ancora oggi la più bella canzone degli anni 70, The Graet Gig in the Sky (“Il grande spettacolo nel Cielo”). Uno grande spettacolo, immersi dalla voce, dal grido, struggente e femmineo, di Torry, a ricordarci che nel passaggio della vita alla morte – che nel dolore della morte – l’essere umano può mutare in strumento al fine di raggiungere mete straordinarie.
Ed è a quel grido che è ritornata la nostra mente nel vedere la reazione della Fiorentina – di Pioli e dei suoi ragazzi – a seguito della scomparsa di Davide Astori. Perché quella reazione, quel grido, che parla anch’egli di morte – della morte di un ragazzo di 30 anni prima di tutto – ha visto questi ragazzi diventare da subito uno strumento, o meglio lo strumento ideale per onorare la memoria del loro capitano. Una reazione che li ha portati, nel loro piccolo, a realizzare un capolavoro, perché raggiungere l’Europa League sarebbe stato al pari di vincere uno scudetto. Ma in realtà poco importa se alla fine la qualificazione non è arrivata, se sul più bello la squadra ha subito un crollo (soprattutto fisico) o se i punti che pesano sono ancora una volta quelli persi con le piccole. E lo stesso valga per la pesante sconfitta con cui la squadra ha salutato questo campionato (5 a 1 contro il Milan). Per questi ragazzi ci sono solo applausi, anche perché ogni tifoso della Fiorentina ricorderà questa stagione come quella in cui si è assistito ad uno dei più grandi “Gig in the Sky”.
Stay Rock and Forza Viola
DA13
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