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Francesco Montervino ha vissuto tante avventure, più o meno belle, nelle cinque stagioni in cui ha indossato la maglia della Salernitana, di cui quasi tre da capitano. In diretta su Radio Bussola 24, durante il programma Gli sporTaccioni, l’ex capitano granata stamani ha ammesso che, nonostante la retrocessione del 2009, i momenti belli sono stati più di quelli brutti: “Ho vissuto tanti momenti belli con la Salernitana, abbiamo vinto tantissimo, tra cui una Coppa Italia di Serie C e una Supercoppa, purtroppo c’è stata anche una retrocessione. Per fare in modo che non riaccada questo, per salvarsi, credo che bisognerebbe buttare il cuore oltre l’ostacolo, mettendo in campo quello che non è riuscita a mettere sinora. Bisogna riuscire in un traguardo, quello della salvezza, che è ampiamente alla portata vista la forza della squadra e guardando l’organico”. L’ex capitano granata però crede che non c’è una sola squadra con cui giocarsela fino alla fine per la salvezza: “Non bisogna fare la corsa su una sola squadra. C’è un gruppone di cui fanno parte Livorno, Modena, Pro Vercelli, che sono tutte squadre come la Salernitana, fanno fatica e per questo bisogna crederci. Inoltre secondo me i granata hanno anche qualcosa in più rispetto alle squadre elencate”. La Salernitana però proprio nei confronti diretti, ha fatto molta fatica finora, raccogliendo molto poco e spesso offrendo prestazioni non all’altezza: “Contro le grandi giochi meglio perché sai che se perdi non fai un errore madornale. Quando mette in campo la qualità la Salernitana viene fuori, ma c’è un lavoro mentale da fare. Se manca un leader come Montervino a questa Salernitana? Non credo perché i calciatori di personalità ci sono. La cosa importante è che la squadra riesca a sentirsi difesa dagli attacchi esterni, qualsiasi essi siano. Questo spetta alla società e, ovviamente, anche a quei tre, quattro calciatori che hanno uno spiccato senso di personalità. Solo così vengono fuori gli uomini. Qui qualche problema c’è, inutile nascondersi, però c’è una società forte e che ha come pilastri Lotito e Mezzaroma, un direttore importante ed un ottimo allenatore. Le condizioni per riprendersi ci sono tutte, a volte queste qualità vengono un po’ meno ma la Salernitana ha le condizioni per venirne fuori”. Negli ultimi tempi, con le difficoltà della squadra, però, i rapporti tra i tifosi e la dirigenza si sono molto raffreddati ed è circolata qualche voce su una possibile cessione della società da parte dei due patron: “Sono chiacchiere, la squadra non credo pensi alle dicerie che da più di un mesetto la circondano. Conosco la proprietà e non credo sia facile il cambio al vertice. Loro vogliono portare in fondo un obiettivo e se ci dovesse essere un cambio lo si farebbe perché magari questa proprietà non potrebbe regalare gioie maggiori. Ma sono chiacchiere, il calcio mi ha insegnato che non bisogna pensare a quel che si dice a marzo e aprile. Ad ora per me è improbabile, poi si vedrà”. Passando all’immediato futuro, per la Salernitana c’è alle porte la partita col Bari, prevista sabato sera alle 20.30, allo Stadio Arechi. In questa gara la sfida nella sfida è quella tra i due bomber, Coda e Maniero. I due hanno avuto entrambi difficoltà ad inizio campionato ed entrambi hanno segnato 11 gol finora, inoltre sono stati anche protagonisti del mercato di agosto dei granata, i quali alla fine hanno scelto Massimo Coda e l’ex centrocampista pugliese è d’accordo con questa scelta: “Tra i due preferisco Coda. Non ho mai condiviso le critiche che gli sono state rivolte perché anche quando faceva fatica ed era fuori condizione io vedevo un calciatore che si sacrificava e trasmetteva garanzie, certezze ai compagni. Io non lo conosco ma mi piace molto ed i fatti gli danno ragione. Fare undici gol in una squadra che deve salvarsi non è facile e mi auguro che possa vincere lui la sfida con Maniero”. Adesso Montervino però deve concentrarsi su altro, perché, dopo aver concluso la sua carriera da calciatore e dopo aver fatto il corso da direttore sportivo, ha trovato l’ingaggio col suo Taranto, in Serie D, dove credono nella promozione: “A Taranto speriamo di tornare in Lega Pro, abbiamo ripreso un campionato che sembrava finito ed ora siamo a soli due punti dalla vetta. Per fortuna l’ennesimo cambio in panchina ha portato gli effetti sperati ed ora la speranza è rosicchiare qualcosina ancora a chi ci precede e ci proveremo senza pressioni ed isterismi”.
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