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Tutti ci hanno creduto. Quando le lancette del cronometro sono entrate nella famosa zona Cesarini, addetti ai lavori e tifosi, aspettavano da un momento all’altro il jolly risolutore. Come era avvenuto all’Olimpico contro il Toro. Ma al Sant’Elia è andata diversamente.
La Lazio torna con un pareggio in valigia che muove di poco la classifica, che vede allontanarsi la zona Champions, in virtu dei successi di Roma e Napoli.
Ma nonostante ciò, il punto-brodino conquistato in terra sarda, non spegne però l’entusiasmo del gruppo biancoceleste, chiamato dopo la ripresa delle nazionale, a due mesi di fuoco. Un finale di stagione, dove si può conquistare qualcosa di importante, o rimanere nell’anonimato, accontentandosi (si fa per dire) della partecipazione all’Europa League.
In virtù del rush finale da affrontare, con le ultime 9 giornate di campionato ed il ritorno della semifinale di Tim Cup con la Roma, Inzaghi ha concesso ai suoi ragazzi due giorni di riposo.
A Formello si torna a lavorare mercoledì pomeriggio, senza 10 nazionali: Keita, Biglia, Strakosha, de Vrij e Hoedt, Parolo, Immobile, Milinkovic e Bastos, l’angolano, seppur acciaccato, dovrà comunque raggiungere la sua nazionale impegnata il 28 marzo in casa contro il Sudafrica; Lulic invece è stato convocato solo per l’amichevole con l’Albania del 28 marzo. Resta in stand by Marchetti, fermatosi per ottenere un riposo clinico adeguato, la speranza è che ce la faccia, al momento, al suo posto in nazionale è stato chiamato il giovane spallino Meret.
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