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Servizio di Angelo Bosio @riproduzione riservata
L’entrata di questa rubrica è sempre a gamba tesa nei confronti della squadra giallorossa. Non tragga in inganno, anche stavolta, l’eclatante risultato. Il Palermo è una squadra tecnicamente inferiore e imbarazzante sul piano della qualità del gioco. Nonostante questo, ha messo a segno due gol. In difesa la Roma ha mostrato crepe evidenti, come sempre. De Rossi, a parte la buona volontà, è adattato nel ruolo di centrale, non si muove in scioltezza. Gli anni iniziano a farsi sentire. Sulle fasce, Torosidis necessita di un concorrente di assoluto valore, anzi di un titolare che scenda in campo al posto suo. L’unico a meritarsi sempre un’onorevole sufficienza è Florenzi, che per volontà e impegno profuso, in un futuro non troppo lontano, può ambire ai gradi di capitano. A centrocampo, come in quasi tutte le partite, luci e ombre. Buon palleggio, discreta circolazione di palla, ma sempre con un’inspiegabile lentezza. Insomma, i ritmi adatti per Miralem Pjanić. Impeccabile sul piano tecnico, e autore anche di una bella rete, ma sempre rivedibile su quello dell’impegno e della fase di non possesso. In avanti siamo tutti in attesa di vedere un Edin Dzeko all’altezza della fama con cui si è presentato a Roma, magari aiutato da schemi tattici adatti alle sue caratteristiche. Il dato positivo della giornata è stato il ritrovamento dello scomparso Gervinho. Per non parlare di quelle che dovrebbero essere le sue qualità. Velocità e rapidità d’esecuzione. La doppietta gli avrà sicuramente dato un’iniezione di fiducia, e l’augurio è che possa tornare ai livelli di due anni fa. La palla torna al sergente Garcia, sperando che sia in grado di offrire soluzioni nuove, che donino alla Roma un gioco più spumeggiante e divertente. Attendiamo con ansia le prossime sfide. Anche perché la Roma, Juventus a parte, non ha affrontato Napoli e Fiorentina, che in questo momento sono le squadre più in forma.
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