18 Settembre 2024
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Gli ex del calcio: Gaetano Vastola, detto Highlander

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Intervista di Michele Pisani @riproduzione riservata

Insert coin. Un gettone e parte l’operazione “sorriso”. La giostra dei ricordi non si ferma. Mai. Ennesimo amarcord, ulteriore “contatto” con un giocatore che ha indossato la mitica maglia bianco verde. Questa volta faremo anche a meno di internet. La rete è un aiuto importante ma può anche capitare che si trovino informazioni sbagliate. Meglio fidarsi del proprio istinto e soprattutto dei ricordi personali. La prima volta lo abbiamo visto giocare con il Giugliano, appena diciottenne. Gaetano Vastola è uno di quelli che ha partecipato, da protagonista, alla stesura di una parte, importante, della storia degli ultimi anni. Due campionati vinti e tante soddisfazioni. Tre anni, novantasei presenze e tre reti. Solo una parte della sua luminosa carriera. Con il Lanciano ha vinto il suo quarto campionato. Due con i lupi, uno con il Gallipoli e uno sfiorato con la Salernitana, un anno di massima  serie con l’Ascoli e tanta cadetteria. “Non mi posso lamentare, ad Ascoli andai in prestito, il cartellino era della società granata. Con la Salernitana uscimmo dai play off, sconfitti dal Genoa. Ci andammo vicino ma i rossoblù avevano una squadra davvero forte”. Gaetano sai che su internet non ci sono tutte le squadre nelle quali hai  militato? “Se me lo dici tu ci credo di sicuro”. Manca, ad esempio, la stagione con il Sant’Anastasia e a meno che non siamo invecchiati ed anche precocemente possiamo giurare di averti visto con quella casacca. “Si, hai ragione. Era l’anno della C2, dopo l’esperienza di Giugliano”. Anche per quanto riguarda la tua permanenza ad Avellino, ci sono dati che non sono del tutto esatti. “Bene, questa è l’occasione per fare chiarezza”. Hai militato per tre anni con i lupi, due stagioni in C1 ed una in serie B. Tre reti, ricordi a chi le hai fatte? “Come posso dimenticarlo. Due al Giulianova, andata e ritorno ed una contro il Vis Pesaro”. Però possiamo dire, senza ombra di smentita che hai collezionato più espulsioni che gol. “Certo, io sono un difensore che ha fatto la gavetta. Ho iniziato dal basso ed in quelle categorie o picchi o vieni picchiato. Ho imparato presto la lezione e qualche botta l’ho rifilata anch’io.” Parlaci un po’ di quegli anni e soprattutto di quello che ricordi. “Un periodo bellissimo, tra i più importanti della mia carriera. Avellino è una piazza che ama il calcio più di ogni altra cosa. Il tifo è un arma in più e poi in tre anni abbiamo vinto ben due campionati. Il primo è stato emozionante, un duello con il Pescara e la storica ultima gara vinta a Crotone con un gol di Marra ma credo che senza dubbio la finale con il Napoli sia stata la più bella esperienza in maglia biancoverde”. Tu che sei nato a Pompei, sai quanti nemici quella domenica sera? “Mio padre sul balcone di casa mise la bandiera dell’Avellino e la mia maglia. Tutti quelli che passarono gli chiesero di toglierla ma mio padre non volle farlo. Era orgoglioso di quella vittoria contro il Napoli, ai suoi amici rispondeva che tifava per l’Avellino e per suo figlio anche quando giocava contro il Napoli”. I tuoi amici di sempre? “Ne ho molti e spesso ci sentiamo su facebook, ho un ottimo rapporto con Moretti, Criaco, Puleo e Biancolino”. Segui l’Avellino? “Tengo molto a cuore le sorti della compagine biancoverde. Tre anni con voi, non si dimenticheranno. Mai.” Rimarrai nel mondo del calcio?. “Penso di si”. Un futuro allenatore? “Preferirei fare il direttore sportivo o magari allenatore ma dei piccoli. Meglio se in zona, lontano dalla famiglia basta. Che ne dici di iniziare con le giovanili dell’Avellino? “Magari. Sarebbe il massimo per me visto che ad Avellino ho trascorso tre anni stupendi”. Gaetano sorprende per la sua disponibilità. Educato, sensibile e senza grilli per la testa. Un vero lottatore in campo ma nella vita è uno che ama le cose semplici proprio come la terra che lo ha visto interprete di stagioni esaltanti. L’amarcord è giunto al termine. Altro giro, altra corsa. La giostra dei ricordi è già pronta per un’altra avventura. L’ennesima. Non perdeteci di vista, non ve ne pentirete.

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Giornalista sportivo, iscritto all'albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.

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