16 Giugno 2025
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Diciotto punti in sei gare, la Juventus fa paura

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isidoro niolaServizio di Isidoro Niola @riproduzione riservata

E sono sei. Sesta vittoria consecutiva in campionato per la Juve, battuta la Fiorentina per 3-1, superata la Roma ed agganciato di nuovo il treno scudetto con Napoli e Fiorentina a sole due lunghezze. L’Inter di Mancini e’ a sei punti, un distacco non abissale che può essere colmato da questa Juve che viaggia su grandissimi ritmi, di gioco e di spirito, molto simile a quella ammirata la scorsa stagione dominatrice incontrastata del campionato. Chi vi scrive è stato sempre scettico sulle capacità di recupero dei bianconeri. Dopo lo scivolone al MAPEI Stadium di Reggio Emilia con il Sassuolo si parlò apertamente di abdicazione allo lotta scudetto ma proprio dalla quella caduta rovinosa è iniziata la rimonta che vede adesso i bianconeri seduti al tavolo dello scudetto a pieno titolo. Allegri aveva detto di attendere la pausa natalizia per verificare le possibilità di rimonta della sua squadra e non c’è dubbio che anche questa volta ha avuto ragione. Le sue scelte, di uomini e di modulo, sono state premiate. Una rivincita personale nei confronti dei suoi tantissimi detrattori che dopo Reggio Emilia caldeggiavano l’esonero del livornese. La partita di ieri ha messo in luce la differenza tra le due squadre: la Juve è più concreta, a tratti sembra una provinciale per il modo di interpretare le partite, ma è micidiale nello sfruttare le occasioni soprattutto da parte di due uomini acquistati la scorsa estate: Dybala e Mandzukic. L’argentino ancora una volta ha messo la sua firma nello score della gara (ottavo gol) ed ha propiziato il gol del 2-1 dell’attaccante croato che segna solo reti pesanti e decisive. L’ariete e’ al suo quarto gol in campionato e la sua gara è stata di una intensità incredibile per il lavoro di pressione svolto su tutto il fronte d’attacco. Le armi in più di Allegri poi vengono dalla panchina. Anche ieri decisivo è stato l’ingresso in campo a venti dalla fine di Alex Sandro al posto dell’impeccabile Evra. Il terzino brasiliano ha dato sulla corsia di sinistra freschezza e propulsione aprendo spazi nella difesa Viola e divenendo una spina nel fianco per i difensori avversari. La Fiorentina invece sembra troppo cicala. Bella a vedersi per il palleggio e il possesso palla ma alla fine inconcludente. La Viola somiglia a quella bellissima donna che ti ammalia, ti seduce ma al momento culminante ti fa andare in bianco…Fatta eccezione per il gol del vantaggio segnato su rigore da Ilicic dopo soli ottanta secondi dal fischio d’inizio, la Fiorentina ha quasi mai tirato in porta con Buffon che non ha mai sporcato i suoi guantoni. Per venire alla cronaca della partita, la Juve è scesa in campo con il classico 3-5-2 con la BBC sulla linea difensiva davanti a Buffon e a centrocampo con Pogba, Marchisio, Khedira interni e Cuadrado ed Evra esterni. In avanti la coppia Dybala-Mandzukic. Dopo soli ottanta secondi la Viola e’ in vantaggio: Bernardeschi penetra in area contrastato da Chiellini e cade. Per l’addizionale di porta Damato e’ calcio di rigore sebbene le immagini televisive abbiano dimostrato che il contatto del giovane viola con Chiellini non ci sia stato. Dal dischetto trasforma Ilicic. Non passano nemmeno due minuti che la Juve pareggia: Pogba serve Evra che dalla sinistra fa partire un cross col contagiri per la testa di Cuadrado che batte Tatarusanu con un beffardo pallonetto. Il primo tempo è condensato con le due reti perché il leitmotiv della gara vede la Fiorentina padrona della partita con un gran possesso palla e la Juve a sfruttare i varchi (pochi) concessi dagli ospiti. Pericoloso Dybala attorno alla mezz’ora con un’azione personale ma il suo tiro di destro è troppo debole per l’attento Tatarusanu. La ripresa è invece contrassegnata dal nervosismo soprattutto di Pogba e Marcos Alonso. Il francesino, molto impreciso, viene ammonito da Orsato per un fallo su Borja Valero nel tentativo di recuperare una palla persa a metà campo mentre Alonso soffre le accelerazioni di Cuadrado sulla fascia ed incappa in un giallo che gli frena gli ardori agonistici. Il risultato di parità non si sblocca e così Allegri effettua due cambi che diverranno decisivi per la Juve: fuori Evra e Khedira e dentro Alex Sandro e Sturaro. L’inerzia della gara cambia e a venti minuti dalla fine la Juve passa in vantaggio: Pogba serve Dybala sulla destra che se ne va in area, il tiro dell’argentino viene respinto da Tatarusanu ma si avventa sul pallone Mandzukic che insacca. Pochi minuti prima però Orsato non aveva visto una gomitata in area viola di Borja Valero sul viso del croato che poteva essere punita con il rigore e l’espulsione del centrocampista spagnolo. Il terzo gol a tre minuti dalla fine che metteva il punto esclamativo sulla partita: Barzagli lancia Cuadrado sulla destra che vince un contrasto aereo con un difensore Viola, la palla arriva a Dybala che in slalom supera il portiere ed insacca. Adesso per la Juve le attenzioni sono rivolte al sorteggio di stamane di Nyon per conoscere l’avversario agli ottavi di Champions e poi mercoledì sarà derby di Coppa Italia con il Torino.

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Giornalista sportivo, iscritto all'albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.

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