22 Ottobre 2024
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VISTO DA DESTRA – Napoli contro Juve: ma alle piccole chi ci pensa?

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“In capo a tutti c’è Dio(…) poi viene il principe di Torlonia, le guardie del principe, poi i cani delle guardie del principe, poi il nulla, poi ancora nulla, poi ancora nulla, poi vengono i cafoni”. Forse ho esagerato: scrivere di calcio e iniziare con la citazione di Ignazio Silone , tratta dal libro “Fontamara” è pesante. Però, provate a cambiare i nomi delle categorie. sostituite Dio, il principe di Torlonia e gli altri stati sociali con Juve, Napoli Milan, Inter, Roma e mettete quel che resta della Serie A al posto dei cafoni. Beh, avrete il quadro gerarchico del campionato italiano in base al potere societario. Almeno per quel che riguarda la questione arbitrale e mediatica.


Perché questa metafora? Perché sono stanco. Ma davvero tanto. Discorsi da VAR a parte e giochi di parole, la nuova settimana si è aperta con l’infinito duello mediatico fra Juventus e Napoli. Tu rubi, no tu rubi e te lo dimostro. Bernardeschi gioca a pallavolo con Mila, sì ma Mertens riceve come Shiro. Insomma, mammaaa, ciccio mi tocca.


Sembra di essere tornati alle elementari. Solo che gli sfidanti non sono poppanti, ma direttori di giornali, affermati opinionisti e – ovviamente –  anche giornalisti. Nel tribunale calcistico vince chi alza la voce o spara il titolo più provocatorio. Pazienza, siamo nell’era dell’informazione 2.0 e i quotidiani cartacei devono pure inventarsi qualcosa per vendere. Del resto dalle Alpi al Vesuvio fino a Palermo ovunque è crisi dell’editoria.


Eppure, in tutta questa bega mediatica non vi sembra che manchi qualcosa? Per esempio la voce delle vittime? Quelle vere, però: Cagliari e Crotone. Sono loro a pagare il prezzo più alto. Se Mertens “para” in area di rigore e la passa liscia, il danno è al Crotone, non alla Juve. Così come è vero che se Bernardeschi spiega le ali nei propri 16 metri e l’arbitro non fischia il penalty, i guai sono del Cagliari, non del Napoli. E’ un ragionamento semplice, anzi talmente banale da risultare scontato. Al confronto l’epitaffio sulla tomba di Lapalisse sembra algebra. Eppure ho un tarlo che mi preme nel cervello: se Crotone e Cagliari dovessero retrocedere (siete tifosi del Crotone? Del Cagliari? Fate tutti gli scongiuri) per questi due episodi, qualcuno si indignerà sulle emittenti nazionali come per il famoso gol fantasma di Muntari?  Forse i tifosi di Crotone e Cagliari meritano meno rispetto delle altre? La loro passione (e che passione, manco fosse facile tifare per queste due squadre) va sacrificata sull’altare degli interessi dei più forti ?  Lo chiedo a te, Stefano. Anche se stavolta mi hai fatto fare il Robin Hood dei poveri. Attendo il tuo punto di vista da “sinistra”, anche se nel  frattempo mi sono convinto di una cosa, nel campionato italiano vige una sola regola: alle grandi la gloria e le lamentele, alle piccole l’oblio. Come per i cafoni di Fontamara.

 

 

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Vintage nell'anima e nel corpo, look anni '70, letterato, amante del calcio, di Battisti-Panella e di Nietzsche. Perchè vi dico questo? Perchè chi sa solo di calcio non sa niente di calcio.

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