16 Giugno 2025
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Atalanta, l’anno del cambiamento

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Luca Alvieri - Redazione -

Servizio di Luca Alvieri @produzione riservata

Conosciuta sempre come “gli altri nerazzurri”, l’Atalanta si è un po stufata di questo appellativo da provinciale e dopo anni e anni di metà classifiche, ha deciso che l’aria di Bergamo debba per lo meno provare a cambiare.
Il 2016 dell’Atalanta, inizia però con la sconfitta di Udine, per poi continuare con la sconfitta interna col Genoa ed il pareggio con l’Inter. In poche parole per vedere la prima vittoria dei bergamaschi nel nuovo anno, dobbiamo arrivare alla 13^ partita, dove vinse addirittura 2 partite di fila contro Bologna e Milan. In tutto a fine stagione le vittorie del 2016 saranno solamente 4, che vanno a condire il misero 13° posto in campionato della squadra nerazzurra. Quella squadra, guidata da Eddy Reja, puntava più sull’esperienza che sui giovani, di fatto i principali protagonisti erano Denis, Borriello, Gomez e Paletta; non proprio una linea verdissima. Le uniche leve fresche di quella rosa erano De Roon (91), passato in estete al Middlebrough e l’ancora attuale portiere bergamasco, in lotta con Berisha per una maglia, Marco Sportiello (92). Insomma, la classica mentalità da provinciale; tanta esperienza e qualche dose di gioventù buttata in mezzo per una salvezza sicura.Risultati immagini per gasperini atalanta
Le cose, però, in casa Percassi, sono cambiate. L’arrivo di Gianpiero Gasperini, è di fatti la chiave di una nuova mentalità e con lui, la linea verde che ogni squadra provinciale dovrebbe applicare. Oltre al meraviglioso gioco del Gasp, che lo contraddistingue come uno dei migliori tecnici italiani in circolazione, l’Atalanta affida le sue manovre a tantissime leve provenienti dal settore primavera. In difesa, ad affiancare l’esperto Toloi, c’è Mattia Caldara (94), mentre a centrocampo Gagliardini (94) e Kessie (96). In attacco, oltre all’insostituibile Papu Gomez, troviamo: D’Alessandro (91), scuola Roma, Petagna (95), scuola Milan e Spinazzola (93), scuola Juventus. Sono questi i principali cardini, della nuova Atalanta, targata Gasperini.
La nuova stagione, però, inizia in modo del tutto inaspettato e dopo aver raccolto la pochezza di soli 3 punti in 5 giornate, la nuova filosofia sembrava essere destinata a fallire. Ma la convinzione di potersi rilanciare e la saggezza di lasciare la panchina in mano all’ex tecnico del Genoa, ha dato poi i suoi frutti.
L’Atalanta, alla fine, ha poi concluso l’anno solare 2016 al 6° posto, a soli 6 punti dalla Juve capolista; un netto cambio di marcia quello dei giovani nerazzurri, che avevamo soltanto bisogno di tempo per ambientarsi alla nuova categoria e ai nuovi schemi del tecnico piemontese.
I nuovi propositi per il 2017 sono pochi ma significativi: sognare e crederci. Credere in questo progetto che profuma d’Europa e sognare fino in fondo. Perché solo cosi, i buoni propositi, non saranno utopia.

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Grande appassionato di calcio, italiano ed internazionale. Grandissimo tifoso del Milan, delle favole calcistiche e della storia che il calcio racconta. Se il pallone avesse un volto, sono sicuro che assomiglierebbe al mio...

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