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servizio di Vincenzo Capretto ©riproduzione riservata
Il Napoli scende in campo con la formazione tipo senza pensare, almeno apparentemente, al difficile incontro di martedì contro il Machester City.
Primo quarto d’ora equilibrato con poche emozioni ma grande tensione. Al 18’ gran palla di Hamsik nello spazio per Insigne, appoggio di testa per Mertens che entra in area e conclude, para in due tempi Alisson. Due minuti e gli azzurri passano, giocata verticale per Mertens, il belga appoggia per Insigne che in corsa vince un rimpallo, entra in area e piazza il pallone sul primo palo battendo Alisson. Prima delle fine del tempo gli azzurri si rendono pericolosi con Hamsik e Mertens entrambi di testa ma il portiere giallorosso para senza problemi. I ritmi si alzano nella ripresa, al 57’ Mertens ruba palla a Manolas ma colpisce fuori da buona posizione. Gli azzurri hanno due buone ripartenze con Hamsik e Mertens ma entrambi sono poco precisi. La Roma alza la testa e prima della fine della partita sfiora la rete due volte. Al 70’ è Fazio che colpisce a botta sicura di testa ma è Reina che con l’aiuto del palo salva. All’ 84’ è Dzeko che di testa colpisce la parte alta della traversa. Finisce con tanta sofferenza e pathos. Gli azzurri inanellano l’ottava meraviglia.
L’ANALISI: Diciamocela tutta se qualcuno ci avesse detto che la Juve avrebbe perso a Torino con la Lazio dopo 41 partite ed il Napoli avrebbe vinto a Roma gli avremmo dato del pazzo e invece a volte l’imponderabile accade. Gli azzurri scendono in campo con una serenità celestiale a differenza di chi la considera ancora una squadra non pronta per il grande salto, non sentono la pressione del risultato ne dell’Olimpico giocando il loro solito spumeggiante calcio. Guardando i giocatori del Napoli si nota come ognuno di loro prima che gli arrivi il pallone ha altri due compagni già vicini creando una sorta di tela dove i giocatori avversari possono solo vedere passare il pallone. Sorprende come questa squadra riesce ad imporre il suo gioco indifferentemente in casa o fuori senza farsi impaurire da nulla. Gara molto tesa ed equilibrata soprattutto nei primi quindici minuti poi con carisma e carattere il Napoli viene fuori, volendo trovare il pelo forse bisognava osare di più nei primi 45’ vista la timidezza della squadra di Di Francesco. Nel secondo tempo il Napoli abbassa i ritmi subendo il ritorno di una buona Roma che solo la sfortuna (due legni) non gli consente di acciuffare il pareggio. Finalmente, a prescindere la dea bendata, gli azzurri invertono il trend e subiscono ormai da un po’ di tempo meno reti e meno azioni pericolose, questo è lo step successivo che tutti auspicavamo. Va detto che qualsiasi tipo di sogno deve essere accantonato e magari ripreso a Gennaio, fino ad allora le partite da giocare sono tantissime, forse la rosa è corta ed il trabocchetto è dietro l’angolo, non c’è tempo per guardare la classifica ne tantomeno soffermarci ad esultare ma l’importante ora è essere lì.
Piccola parentesi, non capiamo come non venga preso neanche in considerazione il Var sull’evidente pestone di Fazio su Mertens nel finale in area romanista, fortunatamente agli azzurri non serve il Var per vincere!!
Qualche piccola insufficienza oggi vogliamo darla, Callejon ed Hysaj non convincono del tutto. Bene Reina soprattutto reattivo sul colpo di testa di Fazio, ottimi Ghoulam, Allan, Jorgihno e Albiol. La palma del migliore in campo va ad Insigne che segna il suo 100° goal pesantissimo e il suo primo goal alla Roma ed a Koulibaly, maestoso ed impetuoso.
Siamo solo all’ottava giornata e la Juventus qualche anno fa ha recuperato un -12, anche se sottolineiamo che non siamo di fronte alla stessa Juve ne allo stesso Napoli. Difficile mettere subito da parte questa strepitosa giornata ma purtroppo bisogna farlo e pensare al difficilissimo impegno di martedì in Champions contro il Manchester City di Guardiola che oggi ne ha rifilati sette allo Stoke City, gli azzurri visto il passo falso della prima giornata devono cercare di uscire indenni da Manchester.
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