16 Giugno 2025
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Viola Rock: Di anno in anno

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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata


Così come era iniziato, l’anno solare 2016 si chiude per la Fiorentina con un sogno infranto negli ultimi minuti. La delusione iniziale, gli errori da principianti, la reazione  di cuore, l’impressione di compiere un’impresa e la delusione finale, sono delle costanti nell’annata viola. Potremmo quindi dire che la partita con il Napoli riassume perfettamente il 2016 dei giocatori di Sousa. Essendomi tuttavia già soffermato, dopo la partita con la Lazio, a delineare l’annata della Fiorentina, oggi vorrei piuttosto cercare d’immaginarmi quello che potrebbe essere il futuro viola. Cosa dobbiamo infatti aspettarci dal 2017?  In primo luogo, c’è un mercato da affrontare. Poche illusioni sia chiaro, la dirigenza ha più volte ribadito che la priorità è quella di ridurre i costi, in modo da non sforare i parametri  imposti dall’Europa. In questo straordinario e assurdo parallelo tra la dirigenza viola e il governo italiano, l’idea di vedere Messi o C. Ronaldo in viola è tanto irrealizzabile quanto l’idea che la riconferma di Poletti a ministro del lavoro spinga i 100.000 giovani in fuga (ai quali, anche se non più giovanissimo, appartengo) a ripensarci e ritornare in patria. Quindi a parte qualche annuncio eclatante, ben poco arriverà dal mercato, soprattutto da quello di gennaio.

Il secondo punto riguarda la questione allenatore. A meno che Sousa non chieda scusa a reti unificate, in ginocchio sui ceci, difficilmente guiderà la Fiorentina per la prossima stagione. Su chi puntare? Io punterei su Murinho, ma non credo la dirigenza viola mi ascolti. Quindi il campo si restringe a qualcuno che sappia entusiasmare i tifosi, non solo con il gioco, ma anche attraverso un legame forte con questa squadra e i suoi colori. Anche perché il tifoso è in primis un sognatore, e come tale più che essere svegliato il suo desiderio è quello di continuare a sognare.

Terzo e ultimo punto. Da cosa e soprattutto chi ripartire? La partita con il Napoli ha dato molti segnali in tal senso. Se da un lato il match di ieri ha infatti dimostrato come sia difficile prescindere da giocatori come Rodriguez, Borja o lo stesso Kalinic (quale giocatore in Italia è capace di fare ciò che fa il croato?), ma dall’altro come la Fiorentina possieda un patrimonio enorme, tra l’altro tutto made in Italy. Parlo di Chiesa e di Berna. È da questi due giocatori che la Fiorentina deve ripartire, se vuole realmente dare una gioia ai propri tifosi, è non terminare un altro anno, come questo, nell’anonimato.

Stay Rock and Forza Viola

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Trentenne, storico dell'arte, amante della musica rock anni '60, '70 e '80 e soprattutto tifoso viola. Tutto questo per footballweb.it

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