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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata
Stasera si parla di sport, di conseguenza temi quali l’esito della partita tra Fiorentina e Palermo, cosi come la prestazione dei giocatori Viola non saranno assolutamente trattati. Il motivo è semplice : finché ti trovi a guardare una brutta prestazione, un commento è sempre possibile, quando invece ti trovi a guardare il nulla, eh beh, tale eventualità è abbastanza improbabile. Si è vero, la stagione è ormai finita e con essa i nostri sogni. Ma magari dare uno spettacolo più decoroso ai 25.000 spettatori venuti al Franchi a rendere omaggio a Pasqual sarebbe stato certamente un bel gesto di cortesia.
Parliamo quindi unicamente di sport, ovvero dell’ultima apparizione di Pasqual al Franchi. Perché per quanto possa sembrare retorico, la festa fatta al capitano sugli spalti e le successive lacrime versate dal ragazzo di San Donà di Piave, rientrano a pieno titolo nel concetto di Sport. Tali applausi e tali lacrime sono infatti il frutto di tanti sacrifici, di tanta corsa e di grande generosità, elementi caratterizzanti quasi tutte le prestazioni del nostro capitano. Ciò ha dato vita ad un amore tra tifoseria e giocatore – figlio a sua volta dell’amore verso questo sport – che oggi si è rilevato in tutta la sua essenza. Cresciuto nel corso degli anni, quest’amore tra il capitano e i tifosi della Fiorentina è stato più forte delle tante delusione arrivate in questi undici anni di militanza viola. Poco importa infatti se Pasqual va via senza aver portato alcun trofeo nella bacheca della Fiorentina, l’amore è sempre incondizionato e come tale non chiede nulla in cambio se non la reciprocità.
La scena quindi stasera è tutta per lui, per l’ultimo grande capitano viola, costretto (suo malgrado) a posare maglia e fascia . Forse è questo che fa più male. Abituati a vedere giocatori pronti a lasciarci alla prima occasione buona, altri prendere uno stipendio senza mai mettere piede sul campo (e magari con quei soldi pagarsi anche il viaggio per festeggiare lo scudetto del Leicester), tenere uno dei pochi che abbia dimostrato di meritare un posto in Viola sarebbe stato certamente un bel gesto da parte della società e non avrebbe certamente invocato allo scandalo. Non possiamo pertanto non salutarlo con il nostro stile, ovvero dedicandogli una canzone. La più adatta mi sembra essere This must be the place, perché, mio capitano, hai realmente dimostrato che la Fiorentina era per te il vero posto dove stare.
Stay Rock and Forza Viola
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