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Chissà cosa penserà ora Baroni, mister del Benevento. In settimana, apparve spavaldo dichiarando, alla carta stampata che lui sapeva quale Salernitana sarebbe scesa in campo. Ed allora siamo curiosi di sapere se immaginava i granata in campo con il 3-5-2, che diveniva 4-4-2, il lancio dal 1′ del giovane brasiliano Marchi, di Improta e i Zito. Alla fine la fortuna ha fatto un po’ la sua parte, visto che Sannino ha recuperato Bernardini ma non Mantovani:così come già anticipato in campo dal 1’ c’è l’esordio (fortunato) di Luiz Felipe Marchi. Schema che variava a seconda della fasi di gioco con Rosina, ed anche Improta (raramente) in appoggio a Coda. La Salernitana sembra essere schierata per difendere e ripartire. Ma alla fine non sarà così. Perché nell’arco dei 90′ di gioco, comanda il gioco per 80′ mettendo i sanniti alle corde, sfiorando il ko. La Salernitana alla fine costruisce, segna e domina. Almeno i primi 45 minuti. Il via lo dava Rosina, che al 10’ salta Melara e impegna Gori. È solo il preludio del bel primo tempo della squadra di Sannino, che è entrata in campo con lo spirito giusto. Bene Improta sulla fascia destra: l’ex Genoa tagliava il campo in diagonale, si allargava e proponeva cross interessanti. Copriva anche bene, anche se Melara dalle sue parti non creava molte preoccupazioni. Al 14’ proprio Improta colpiva la traversa con un destro secco scagliato di punta dal limite dell’area. Al 29’ Rosina si mangiava le mani, ciccando da centro area un perfetto assist di Zito, dopo una bella l’apertura di Vitale. Due minuti dopo arrivava l’ 1-0. Improta raccoglieva il corner corto di Rosina, trovava Zito, che si muove da sponda: Della Rocca in girata esultava per la seconda volta in stagione. Qualche sporadica conclusione da posizione defilata di Ceravolo è il riassunto del primo tempo della squadra di Baroni. La Salernitana gioca bene palla a terra, soprattutto con Della Rocca. Busellato, invece, bene in rottura e male in impostazione (non è il suo forte). Fuori dal un po’ dal gioco Rosina, partita caratterizzata da molti errori. Solito lavoro di Coda, che però non si libera mai per tirare. Poco male: ci pensa il meno atteso a fare 2-0. Ancora su calcio d’angolo, questa volta è un rimpallo a liberare Luiz Felipe: il centrale brasiliano scaglia col destro la freccia che manda a riposo la Salernitana sul doppio vantaggio. Alla ripresa, Sannino ordinava: vietato scoprirsi. Peccato che Bernardini non ascolti il suo allenatore, lasciando campo a Cissè appena entrato: Ceravolo colpisce la traversa e la Salernitana ringrazia. I granata si schierano con nove uomini dietro la linea della palla e i soli Rosina e Coda a mantenere quanto più lunga possibile la squadra. I granata sembrano schiacciati, ma il Benevento non ha energie. Salvo poi trovarle con il gol su calcio d’angolo di Lucioni a fine gara. Eppure per tutto il secondo tempo la Salernitana non aveva avuto paura del Benevento. Conclusioni dalla lunga distanza, il massimo sforzo degli stregoni. Lucioni salva sulla linea lo 0-3 (Coda aveva saltato Gori favorito da un errore di Pezzi) poi va a segnare quando ormai Baroni non ci credeva più: stacco sul corner di Buzzegoli e sette minuti di sofferenza per l’Arechi. Al triplice fischio esulta solo la Salernitana: i granata tornano alla vittoria, per il Benevento non si spezza la maledizione Arechi.
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