10 Settembre 2024
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Savoia-Salernitana, la partita

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Sarà contento il baffuto Brini. Il Savoia, dei giocatori senza stipendio, degli eroi che restano a Torre Annunziata, a dispetto chi li ha abbandonati, s’impegnano allo spasimo e danno filo da torcere ad un inguardabile Salernitana. Novanta minuti conditi da tanta paura per larghi tratti, un’incredibile sequenza di episodi sfortunati e larghi tratti di demerito. Poi accade che s’impreca per un cambio che può sembrare assurdo. Esce Bocchetti, ed entra Tuia. Difensore per difensore quando sei sullo 0-0, e vuoi vincere per rifarti sotto alla capolista, sembra un insulto al calcio. Ed invece….spunta un difensore, in mischia, e segna il gol di platino che vale tre punti pesantissimi. Zero a uno, prima marcatura in carriera per Alessandro Tuia, non poteva essere più dolce e decisiva alla mezzora della ripresa. Prima ancora poco, pochissimo. Tre occasioni solari fallite nella prima parte della prima frazione, i due diffidati ammoniti e dalla metà del primo tempo in poi una Salernitana progressivamente annebbiata dopo il positivo inizio, costretta pure a sostituire due giocatori per infortunio. Alla fine, nonostante le legittime (da par suo)“gufate” del ds beneventano Di Somma in tribuna, la Salernitana porta a casa una vittoria vitale che la proietta a -2 dai sanniti. LA PARTITA. Dentro l’undici migliore per Menichini, anche i diffidati Pestrin e Trevisan: è 4-3-1-2 per i granata, con Calil in posizione di rifinitore alle spalle di Nalini e Mendicino. Papagni risponde con un 3-4-3 elastico in cui le ali Cremaschi e Verruschi, a turno, fanno la doppia fase. Parte col piede giusto la Salernitana, che al 12’ mette i brividi a un attento Gragnaniello con Mendicino, abile a eludere un avversario sulla destra al limite dell’area, entrandovi e concludendo con un diagonale deviato dall’estremo difensore di casa. Trenta secondi prima il torrese D’Appolonia si era presentato lanciatissimo in area di rigore, franando a terra e guadagnando un giallo per simulazione tra le proteste dei suoi compagni. Super Mendo ancora protagonista al 16’: cross a rientrare di Calil dalla sinistra sul secondo palo, l’attaccante granata colpisce di testa a due passi dalla porta, ma colpisce in pieno Gragnaniello che bene aveva coperto lo specchio. Passano cinque minuti e ancor più clamorosamente la Salernitana sfiora di nuovo il gol, stavolta con Favasuli che s’inserisce bene su cross di Colombo da destra, ma lo stacco del mediano termina incredibilmente al lato. “Se le cose possono andar male, lo faranno”, diceva qualcuno. Dopo tre nitidissime occasioni i granata si eclissano. E così accade pure che il diffidato Trevisan venga ammonito per un fallo a centrocampo al 26’: salterà il Benevento. Un minuto dopo il Savoia si rende pericoloso dalla distanza con un bolide di poco alto di Verruschi. Al 33’ Trevisan – che accusa pure problemi fisici e sarà sostituito a inizio ripresa – rischia pure il secondo giallo ed è graziato dal direttore di gara. Che non si fa intenerire al 37’, quando sventola il giallo pure sotto il naso di Pestrin: en plein, squalificato per il big match pure lui. Ma forse, diversamente dal caso di Trevisan, in tal caso l’ammonizione appare un po’ forzata. Non accade più nulla fino all’intervallo, solo progressiva confusione. Dentro Franco per Trevisan alla ripresa delle ostilità, con Bocchetti al centro della retroguardia, nonostante si fosse riscaldato a lungo Tuia durante il primo tempo. Salernitana graziata da D’Appolonia dopo soli tre minuti: su calcio piazzato dalla trequarti, la punta salta indisturbata e spedisce clamorosamente la sfera al lato della porta difesa da Gori. Difesa granata dormiente e confusa. Al 12’ Moro perde un pallone che proietta Scarpa verso la porta, ammonito per simulazione dopo un contatto con Bocchetti che, onestamente, sembrava fallo da parte del giocatore granata. La partita s’accende: nervosismo Scarpa-Lanzaro, i rispettivi compagni si prodigano nel dividerli. E frattanto entrano pure gli ultras oplontini, che usufruiscono dell’apertura dei cancelli dopo essere rimasti fuori per protesta contro la società durante il primo tempo. Le distrazioni continuano: al 18’ tocca a Bocchetti perdere ingenuamente palla al limite dell’area, fortunatamente per gli ospiti Leonetti non ne approfitta. Salernitana stanca, soffre sulle palle inattive e si mostra senza idee, con l’approccio sbagliato, contro i torresi che, di contro, danno l’anima. Poteva mancare la malasorte? Certo che no: al 25’ si fa male Bocchetti, noie al flessore della coscia destra, al suo posto entra Tuia. Nel torpore generale prova a farsi vedere un terzino, Colombo, che con una buona percussione scaglia un sinistro dal limite che finisce alto sopra la traversa (27’). Ma quando meno te l’aspetti, arrivano sempre le cose migliori e così al 29’ è un altro difensore a salire in cattedra su uno dei pochi errori del Savoia, che regala un angolo alla Salernitana, sui cui effetti – in mischia – arriva il piedone di Tuia a trafiggere Gragnaniello per l’insperato vantaggio ospite. Esplode la gioia della panchina e degli oltre quattrocento cuori salernitani nel settore ospiti. Menichini corre ai ripari: fuori uno spento Moro, al suo posto Bovo, poco dopo la mezzora. Papagni si gioca il tutto per tutto e mette dentro i muscoli di Ferrante e la verve di Partipilo in attacco. Nervosismo alle stelle, tanto che Scarpa va a battibeccare a muso duro con la panchina della Salernitana, in particolare con il team manager Avallone, Moro e Bocchetti. Sofferenza nel finale, poi la gioia liberatoria: giocando male, temendo per le proprie coronarie, ma i tifosi della Salernitana possono godere per il successo. E ora il Benevento.

Raffaele Cioffi

About Michele Pisani 2918 Articoli
Giornalista sportivo, iscritto all'albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.

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