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“Non dobbiamo riparare un bel nulla, noi abbiamo una struttura di valore
e a dircelo sono le richieste che arrivano per i nostri giocatori. Ci muoveremo solo se avremo la possibilità di rinforzarci per davvero, mi spiace deludere chi si aspetta una rivoluzione. L’obiettivo a giugno? È una speranza concreta: gioco e risultati”. Parole e musica di Angelo Mariano Fabiani. Il diesse granata ha parlato a 360° in un’intervista concessa al quotidiano La Città. Un bilancio il suo al giro di boa, con le prospettive future. Aggiungiamo noi, un bilancio a senso unico, dove non si muove critiche. Quando questa rosa, come quella della passata stagione, ha ampi buchi in alcuni ruoli, che non hanno permesso all’allenatore dimissionario, di schierare una formazione con le sue idee. Ed allo stesso tempo, ma questo si può comprendere, non permette la stessa cosa a Bollini. Per i motivi, appena citati, anche rimpianti nelle sue parole: “C’è stata un’incredibile serie di circostanze sfavorevoli create da noi stessi. Errori macroscopici, che non possono essere contemplati o tollerati per chi ha giocatori di valore ed esperienza come lo sono i nostri. Negli occhi ho il secondo gol del Carpi, quello preso dal Vicenza, solo come esempi. È inaccettabile subire tanti gol su calci piazzati: in questo caso le responsabilità più del singolo sono di tutta la squadra. E abbiamo pagato a caro prezzo dei cali di tensione durante la gara. È su questo che si lavora. Potevamo fare di più, è vero, ci mancano quei 6 punti che senza certe stupidaggini avrebbero dato un altro sapore alla nostra classifica. Sono fiducioso”.
Nel mentre l’ennesimo ribaltone in panchina, con le dimissioni di Sannino a far da apripista all’arrivo di Bollini: “Sannino è tecnico che stimo. Salerno è piazza particolare, che ti fa gasare, che ti esalta se vai bene e che però dissente se i risultati e il gioco non arrivano. Forse Sannino ha dato un po’ tutto troppo per scontato: nel calcio invece nulla è scontato. Bollini è un tecnico preparato, che lavora su concetti essenziali ma molto semplici. Il gruppo lo segue con attenzione: sa bene che tocca a lui eliminare certi errori, che sono più di natura psicologica che tecnica. Nel giorno della firma ha “benedetto” questo gruppo, capendo subito che c’era da intervenire soprattutto psicologicamente. Sappiamo come e dove intervenire ma non aspettatevi delle rivoluzioni. Questa Salernitana è un’ottima squadra. E non è Fabiani a dirlo. Lo sono le tante richieste che ci arrivano per i nostri giocatori”.
A far gola agli operatori di mercato delle altre società, a detta di Fabiani, non solo i due “gemelli del gol”: “Mica solo per Coda e Donnarumma c’è la fila. Almeno quattro di serie B vogliono Bernardini, c’è chi mi ha chiesto Busellato, e poi Improta, Luiz Felipe, Ronaldo, Odjer. Il primo rafforzamento passa per le conferme, se poi ci sarà la possibilità di migliorare non ci tireremo indietro. Il mercato invernale è particolare, non ci faremo fregare. I contratti sono bilaterali, se c’è qualcuno che vuole andare… Su Schiavi quando rientra dalla ferie valuteremo il da farsi. Il discorso del portiere vale come per gli altri ruoli: se si trova qualcuno che possa creare competitività e dare miglioramenti generali non vedo perché tirarsi indietro. Con questo però dico che abbiamo completa fiducia in Terracciano”.
Fabiani allontana l’addio di Donnarumma, il che significa necessariamente un cambio di rotta dal punto di vista tattico per far si che possa coesistere con Coda e Rosina: “La prima frase che Bollini mi ha detto è stata: io non sono un integralista. Lo avete visto sul campo, pure col Perugia, in fase di possesso e non. Il campionato ha detto che ci sono settori da rinforzare: difesa, centrocampo. Quello che dobbiamo fare lo sappiamo, ci stiamo muovendo ma non vogliamo dare vantaggi. Lotito è il proprietario della società, tocca a lui dettare la linea. Io dico che bisogna pensare a determinati equilibri, che dobbiamo trattenere i nostri pezzi pregiati e penso che sia pure il pensiero di Lotito e Mezzaroma. Su Coda ci sono almeno quattro club di A, ma dico a buon intenditore: i migliori affari sono quelli che non si fanno… Coda e Donnarumma restano davanti a qualsiasi proposta, decente o indecente”.
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