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Corsi e ricorsi storici …. la Salernitana inverte la tradizione negativa e dopo 40 anni viola l’Ardenza. All’epoca la squadra granata, uscì vittoriosa sempre con un 2-3. Si giocò il 9 giugno del 79 ed era serie C-1, i marcatori furono D’Angelo su rigore e doppietta di Gabbriellini, gol toscani di Mondello e Di Bartolomeo su rigore. Ma torniamo ai giorni nostri, e le cronache ci dicono che i granata sono squadra da trasferta.
Analizzando la gara di Livorno, è chiaro, ci sono troppo indizi per ignorare che la Salernitana ha un problema di approccio. Come già accaduto in tutte le ultime partite, i granata lasciano a inizio gara il pallino agli avversari. Tutti dietro la linea della palla, qualche distrazione di troppo, sofferenza e poi il gol dello svantaggio. Succede tutto in 19 minuti, con il Livorno che sembra padrone del campo e va a segnare con Marsura. Il 3-4-3 di Breda è compatto, Luci fa una regia pulita e ordinata e Raicevic non la fa mai vedere a Migliorini. A sinistra Ventura deve fare a meno di Kiyine e rispolvera Lopez,a dir poco imbarazzante ed in palese difficoltà. Il Livorno lo capisce e attacca sempre dal suo lato destro, spinto dalle folate di un imprendibile Marras. La squadra di Breda con il passare dei minuti alza il baricentro, spaventa Micai (torsione aerea di Raicevic al 10’ di poco alta) e poi colpisce. Naturalmente il gol arriva dall’out sinistro del cavalluccio, ma l’errore è di Jaroszynski che perde palla e permette a Marras di imbucare per Del Prato. Sul cross dell’esterno del Livorno si scatena una mischia in area, il batti e ribatti favorisce Marsura che col mancino supera Micai e festeggia. La Salernitana potrebbe abbattersi, invece reagisce subito (seppur con azioni confuse) e inizia finalmente a giocare. Giannetti spalle alla porta trova molta difficoltà, così come Firenze che inizia mezzo sinistro e poi si sposta a destra a caccia di palloni giocabili. Di Tacchio fa solo interdizione, Lopez non entra in partita e allora tutti gli spunti dei granata portano il nome di Emanuele Cicerelli. L’uomo in più di Ventura (che prima della partita non era al 100%), prende le misure e manda in confusione il Livorno con i suoi tagli e le sue accelerazioni. Djuric si fa sempre vedere e gioca d’appoggio, poi il bosniaco ha la grande occasione per pareggiare (30’) ma Porcino sulla linea è miracoloso. Nel momento migliore dei granata il Livorno potrebbe raddoppiare ma ci pensa la fortuna a salvare Micai che dagli sviluppi di un corner esce a vuoto permettendo a Boben di colpire: il difensore del Livorno è impreciso e prende il palo a porta vuota. Micai si rifà su Marsura, poi la pressione della Salernitana aumenta e arriva il pareggio. Cicerelli crossa due volte, nella prima occasione Zima non trattiene ma Firenze spara sul muro. L’azione continua e il secondo cross è quello buono: spunta la testa di Migliorini, all’ultimo respiro del primo tempo la Salernitana fa 1-1.
Nel secondo tempo, così come contro il Chievo, si vede subito una Salernitana più determinata, ma anche più distratta quando si tratta di coprirsi. Quando il pallone ce l’hanno i granata, la squadra scivola sul campo seguendo alla lettera gli ordini di Gian Piero Ventura che naturalmente aveva già lanciato via la giacca nel corso del primo tempo. Quando però arriva l’errore tecnico, ci sono troppi spazi scoperti e il Livorno vola in contropiede. Le occasioni fioccano e in un quarto d’ora arrivano conclusioni, polemiche e gol. Al 4’ Marras si trova uno contro uno in contropiede dagli sviluppi di un calcio d’angolo, salta con estrema facilità Lopez e spara sui piedi di Micai. Ribaltamento di fronte, Giannetti riceve in area e serve Djuric che non arriva sul pallone per un’evidente trattenuta di Porcino: era rigore, l’arbitro lascia correre e poi risparmia il secondo giallo prima a Jaroszynski e poi a Luci. In confusione l’arbitro, non la Salernitana che cerca il vantaggio attraverso il gioco. Firenze calcia dal limite, poi tira anche Giannetti a giro dal vertice dell’area di rigore.
E i gol? Arrivano in successione, in due minuti. Ancora difesa della Salernitana non all’altezza del resto della squadra, Raicevic dall’area piccola ha troppo tempo per controllare, girarsi e bucare Micai (12’). Due minuti dopo pareggiano i granata, sul calcio d’angolo battuto da Lopez la spizzata di Giannetti trova la sfortunata deviazione di Di Gennaro nella propria porta.
Tante emozioni e non è finita qui. Le distanze tra i reparti cominciano ad aumentare, le squadre stanche (tre partite in una settimana pesano) non riescono a mantenere equilibrio. Tutto a favore della spettacolarità, per gli spettatori neutrali naturalmente. Il Livorno opta per la soluzione dalla distanza con il destro caldo di Marsura (attento Micai), mentre la Salernitana cerca nuova linfa a centrocampo con l’ingresso di Odjer al posto di un Firenze negativo (anche se nel secondo tempo più partecipe). La pressione del Livorno però aumenta, così come il numero dei calci d’angolo e delle conclusioni dalla distanza (quella di Agazzi al 40’ la più pericolosa). Come con il Chievo Ventura non fa altri cambi e allora il finale della Salernitana è in sofferenza. Ma all’improvviso i granata superano di nuovo il centrocampo e arriva il colpaccio: al minuto numero 91’ Lopez pesca Djuric, colpo di testa e gol del 3-2. Vince la Salernitana, all’ultimo respiro. E dopo sei giornate i granata sono secondi in classifica: meglio di così…
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