9 Ottobre 2024
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Salernitana, Lotito non vuole cali di tensione

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C’era da giurarlo che avrebbe fatto sentire la sua voce. Il presidente Lotito, però non ha parlato a caldo, ma ha aspettato un po’ prima di alzare la voce e rimettere tutti in carreggiata. Nella sua analisi post Castellammare, il co-patron ne ha avute per tutti, partendo dalla squadra e finendo alla piazza salernitana, che si con 270’ ancora da giocare si sente già in altra serie. Mentre la realtà dice, che mancano ancora 4 miseri punti prima di togliere lo spumante dal frigo e dare inizio ai festeggiamenti. Al bando tabelle e calcolatrici, feste e champagne. Vero che la B è dietro l’angolo ma attenzione a non sbandare all’ultima curva. Queste la parole rilasciate ad un noto quotidiano locale: “La Salernitana non ha ancora vinto niente, e se non ce lo si mette bene in testa si corre il rischio di far la fine d’Ulisse e la tartaruga (il traguardo si vede, però non lo si taglia mai). Abbiamo perso una partita regalando un tempo agli avversari. La Juve Stabia è una squadra forte, il passo falso ci può stare. Però ci siamo svegliati soltanto nella ripresa. Questa squadra è stata costruita per interpretare il 4-4-2 e il 4-3-3. Ciò non toglie che quando si hanno calciatori d’indubbio valore, come ci riconoscono tutti e come dimostra la classifica, si può anche cambiare. Il Benevento farà 9 punti in tre partite, cominciando dalla prossima sfida contro il Messina, che batterà a mani basse. Quindi, se vogliamo restar davanti, dobbiamo smetterla di far calcoli. Ma pensare a segnare, vincere e, per quanto riguarda i tifosi, a sostenere la squadra. Ripeto, bisogna piantarla di far ipotesi e supposizioni. Ci aspetta uno spareggio, che determinerà tutto. È la sfida della vita. C’è bisogno del pubblico. Dei 20mila visti contro il Benevento, ma pure di più”. Solo dopo si potrà parlare di futuro: “Il problema futuro me lo porrò quando ci sarà. Dunque, sicuramente non adesso, in piena corsa promozione. Allenatore, squadra e tifosi non pensino ad altro”.
Sabato di scena al principe degli stadi ci sarà il Barletta di Ninni Corda. E tutti sperano di fare bottino pieno, per conquistare i primi 3 punti, per avvicinarsi ai 4 che servono per festeggiare. Che nonostante alcune difficoltà societarie sta disputando un ottimo campionato, con la salvezza già raggiunta, nonostante i tanti punti di penalizzazione avuti per inadempienze fiscali. Il pareggio pirotecnico di domenica tra i pugliesi e la Vigor (3-3 il risultato finale) ha concesso ai pugliesi di fare un ulteriore passo in avanti in graduatoria. Ora la classifica recita 45 punti e nono posto, ma guai a sottovalutare una delle poche formazioni capaci quest’anno di battere la Salernitana: “Sicuramente per noi sarà una bella partita da giocare – ha detto il tecnico del Barletta Ninni Corda ai microfoni di Radio Bussola 24, nel corso della trasmissione “Gli sporTaccioni” – Giocare all’Arechi, con quella cornice di pubblico, ti regala grandi emozioni. Sappiamo di dover affrontare la prima della classe, una società straordinaria e una piazza che merita la Serie B, per non dire la Serie A. La sconfitta con la Juve Stabia può starci, va detto che le vespe sono molto forti e comunque bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, chiunque avrebbe messo al firma per restare a +5 sul Benevento, anche dopo una sconfitta“. In estate, dopo l’addio di Somma, c’era anche il nome di Corda nell’elenco dei papabili successori sulla panchina granata. Il trainer barlettano lo conferma indirettamente: “Conosco il direttore Fabiani, c’è un’amicizia che ci lega da anni e la stima che ho per lui è reciproca. Sono state fatte altre scelte, per me sarebbe stato un sogno, spero che magari in futuro possa ripresentarsi l’occasione perché Salerno è una bellissima città e con Lotito la Salernitana può arrivare in Serie A in pochi anni. Quest’anno abbiamo fatto bene a Barletta, 11 punti in 6 partite sono una media importante che ci ha garantito la salvezza. Ci aspettavamo la penalizzazione e quindi abbiamo continuato a giocare, abbiamo vinto partite importanti e abbiamo raggiunto l’obiettivo nel momento più opportuno. Le prossime partite saranno complicate, dopo la Salernitana abbiamo il derby con il Foggia. Turnover con i granata? Per me la migliore formazione è quella che si evince dagli allenamenti, è normale che dopo trenta giornate i giocatori siano stanchi. Per fare un esempio, nell’ultima gara il portiere mi ha chiesto di avere una giornata di riposo perché era stanco mentalmente. Chi vorrei nella mia squadra dei granata? La Salernitana è forte in tutti i reparti, ha un buon allenatore, una grande società e dei tifosi splendidi. È inutile parlare di singoli, fare un nome sarebbe ingiusto nei confronti di tutta la squadra, poi io sono uno che privilegia il gruppo rispetto al singolo, e la Salernitana è una grande squadra proprio per la compattezza dei giocatori”.

Raffaele Cioffi

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Giornalista sportivo, iscritto all'albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.

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