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Aiutati che Dio ti aiuta. Ma gli avanti granata devono fare la loro parte, concretizzando l’immane numero di palle goal che creano. Visto come si stanno comportando le altre squadre invischiate nella lotta salvezza, possiamo affermare che la speranza è l’ultima a morire. Questo il motto che deve accompagnare il cammino della Salernitana in questi ultimi undici turni di campionato. Tante le difficoltà ed i punti da recuperare per ottenere la matematica salvezza, che in questo momento dista cinque lunghezze. Dimenticare la sfida contro il Lanciano è d’obbligo, anche perché sabato inizia una serie di sfide dalle quali bisognerà uscire quantomeno indenni: Perugia, Bari e Novara, un tris in salita che però spalancherà la strada a tutta una sequela di scontri diretti. Se il primo (quello con il Lanciano, ndr) è fallito, Coda e compagni avranno la possibilità di rifarsi contro altre pretendenti alla salvezza, la maggior parte delle quali dovranno mettere piede all’Arechi. Latina, Pro Vercelli, Vicenza, Livorno, Ascoli e Modena sono, in rigoroso ordine cronologico, le gare consecutive in cui la Salernitana dovrà dare il meglio di sé pur di ottenere la piena posta in palio. Solamente due di queste gare, contro Pro Vercelli e Ascoli, si giocheranno lontano da Salerno, quattro su sei nel Principe degli stadi. Fattore campo che può essere determinante, considerando anche che gli ultimi due turni di campionato si giocheranno contro Cagliari e Como, la prima pretendente alla promozione diretta, la seconda attualmente con minime speranze di mantenere la categoria. C’è da crederci fino in fondo, e il calendario può tendere una mano ai granata. A patto, però, di approfittarne e non sprecare nuovamente clamorosi jolly.
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