9 Settembre 2024
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Questione di equilibrio

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“Tu mi porti su e poi mi lasci cadere”. Difficile distinguere se lo dicesse Giorgia, in un suo famoso motivetto accattivante oppure la Juventus, all’indomani del tonfo del Camp Nou. Quello che è certo è che una fetta di stampa italiana ha perso l’ennesima occasione di mostrare equilibrio. Di svincolarsi dal magnificare una mirabile prestazione col Chievo oltremodo (con tutto il rispetto per i veronesi) e di dare il giusto peso ad ogni singola gara. E così, Dybala da “nuovo Messi”, “marziano” e “predestinato” a sfidare Cristiano Ronaldo e Messi per il Pallone d’oro, diventa un calciatore da 4, forse addirittura acerbo. Allo stesso modo, Higuaìn, da sentenza, diviene l’uomo invisibile, che peraltro era già stato ammirato in altre occasioni. Ma senza dito medio ai tifosi avversari.

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La sottile linea blaugrana, tra una squadra in crisi d’identità (primo tempo) che concede ai suoi di sparare palloni alla carlona oltre il centrocampo e i professori catalani di calcio ammirati dopo il primo gol, si è materializzata non a caso. Le assenze bianconere, tante, hanno fatto il paio con le scelte di Allegri. Il tecnico livornese, dopo aver rinunciato all’idea di Sturaro come vice-Mandzukic, se l’è inventato vice-De Sciglio. Con Lichtsteiner non arruolabile, perchè fuori dalla lista Champions, Sturaro è riuscito nell’impresa di far rimpiangere le scorribande del terzino ex Milan, che peraltro prima dell’infortunio stava disputando una buona gara. Il resto, a dire il vero, è stata solo una conseguenza.

Risultati immagini per camp noooo tuttosportDouglas Costa ha smesso di far paura a Semedo, che ha preso addirittura a sovrapporsi al già coriaceo Dembelè. Il brasiliano è stato l’ombra di sè stesso, tanto e più di Higuain e Dybala. Eppure anche lui era stato dipinto come l’acquisto dell’estate, mentre adesso viene infilato da Tuttosport nei “colpevoli”. Dove, tra gli altri, finiscono pure Alex Sandro (“miglior terzino al mondo”) e Benatia, che avrebbe dovuto rimpiazzare subito nei cuori bianconeri il “traditore” Bonucci. E ovviamente anche Dybala, quel “nuovo Messi”, che non aveva del tutto fatto i conti col “vecchio”, che secondo Sconcerti pare potrebbe fare addirittura il tornante o panchina nella Juve (come Cristiano Ronaldo, d’altronde).

La verità è che, così come il Milan, la Juventus ha speso tanto sul mercato per rinverdire la rosa, sostituendo parecchi elementi. Lampante, dunque, ancor più della condizione fisica, che l’amalgama tra nuove pedine e vecchi tasselli possa non essere ancora ottimale. Se il confronto tra la Juve dei quarti dell’anno scorso e quella dei gironi di quest’anno è impietoso, forse conviene ricordare che il calendario segna ancora settembre. I verdetti sono ancora al di là dal venire e gli appelli della sessione invernale per laurearsi campioni, anche in Europa, sono ancora tanti. Quello che è certo è che l’altalena di titoli meteoropatici continuerà. Con la speranza, per il bel paese, che torni a splendere il sole.

Servizio di Valerio Lauri ©riproduzione riservata
Twitter: @Val_CohenLauri

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Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

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