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A…ssetto – Mister Grassadonia non cambia modulo (4-3-3) ma mischia un po’ le carte in campo. Spazio a Longo a destra nella linea difensiva con spostamento di Alcibiade al centro. E tutto sommato la retroguardia regge a parte una breve fase del secondo tempo quando il Taranto spinge molto e gli azzurrostellati, poco prima di sferrare il terzo fendente, soffrono.
B… – Una letterina che basta da sola. Un sogno appena sussurrato di cui a Pagani è vietato parlare. Giusto così, per ora. Ma chi dirà che i sogni devono morire necessariamente all’alba?
C…oma profondo – E’ quello che sta vivendo il Taranto, oramai vicino alla retrocessione. A Melfi si può invertire la rotta ma ci riuscirà questa squadra a corto di idee, quasi rassegnata e confusa dagli assilli ambientali nonché dalle latitanze societarie? I colleghi tarantini non sono molti ottimisti in tal senso e forse non hanno tutti i torti.
D…ifesa – Nel girone di ritorno, gli azzurrostellati hanno incassato appena 15 gol. Una media promozione se rapportata all’andamento delle retroguardie di Foggia o Lecce che, prima del giro di boa, avevano subìto rispettivamente 17 e 16 reti (Matera e Juve Stabia 17). Molti si chiedevano chi fossero i vari Carillo e De Santis. O se Alcibiade fosse ancora un oggetto misterioso. Eccoli serviti.
E…mmausso – Peccato per i fischi che i tifosi del Taranto gli riservano al momento del suo congedo per far posto a Magnaghi. Anche in tribuna abbiamo sentito cose poco carine nei confronti del fantasista napoletano, certamente non in giornata ma non meritevole affatto di queste stilettate. Un malumore ingiustificato verso un ragazzo del ’97 che, al primo anno di Lega Pro dopo un campionato di Eccellenza, ha già sfoggiato due perle ritagliandosi spazio solo grazie a se stesso e alle sue qualità. D’accordo che la piazza jonica è esigente e ora anche arrabbiata, ma non è lui che deve risolvere i problemi del Taranto, che sono più profondi e strutturali.
F…ilippo Raiola – Ha ragione il dg e amministratore azzurrostellato quando sostiene che adesso è facile salire sul carro dei vincitori. Anche se va detto che neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe immaginato due mesi così, all’arma bianca. F anche come favola. Sì, questa Paganese lo è. Poco importa il finale: comunque vada, sarà un successo.
G…rassadonia – Maestro di calcio, professionista esemplare, giovane già “vecchio” per la sua esperienza maturata sul campo e con la gavetta. Top player e valore aggiunto: come già detto in altre occasioni, larghi meriti di questa Paganese pazza e inafferrabile sono i suoi. Ora merita la B. Con la Paganese o senza.
I…mperfezioni – Difficilmente esiste la partita perfetta. La Paganese, in ogni caso, ci è andata molto vicina anche se deve rivedere la gestione della prima metà della ripresa. Quando, cioè, ha concesso troppo campo al Taranto entrando quasi in paura, sbagliando qualcosa in uscita e nel giro palla e fallendo troppe ripartenze. Anche Grassadonia lo ha rimarcato. Fosse arrivato il gol rossoblù, magari avremmo visto una partita diversa. Ma da un gruppo così giovane ce lo si può aspettare.
L…iverani – Tiene a galla la Paganese (ipnotizzando Balzano) in quel frangente difficile di cui si parlava appena sopra. Non tradisce mai nel momento del bisogno. Grassadonia ha trovato un numero uno coi fiocchi.
M…isteri – Quelli che non ti fanno capire perché il Torre sia quasi sempre semivuoto nelle gare della Paganese. Mai come ora serve unità per alimentare il sogno. Non si capisce, del resto, cosa si può pretendere di più. Società e squadra meritano altro e adesso è il momento che la città faccia davvero la sua parte. Anche perché è brutto rimpiangere le cose quando non le si ha più…
N…ero – Come Fabrizio De Poli, general manager del Taranto il cui volto, in sala stampa, era una maschera e tradiva stress, ansia e mortificazione. Il dirigente rossoblù ha comunque ammesso qualche responsabolità personale nel mercato di gennaio. Non ha trovato scuse, non ha spostato le attenzioni verso altri, non ha nascosto le problematiche. Gli va dato atto.
O…cchio a quei due – Longo e Parlati. Due ragazzi ammirevoli per applicazione e coinvolgimento nella causa azzurrostellata. Il primo, finalmente coi galloni da titolare, in alcuni momenti è sembrato il miglior Callejon facendo ammattire Di Nicola (poi espulso). Una fiondata respinta da Contini e un centro favoloso per il secondo, subentrato solo a 15′ dal termine a Tascone. Era da parecchio che Parlati non vedeva il campo pur avendo ben impressionato nel precampionato. E anche lui ha sfruttato appieno la sua chance. Segno di un gruppo che rema unito, con un unico obiettivo e un’unica anima che fonde quella di tutti.
P…ar condicio – 4-0 a Melfi e a Taranto, le due squadre che, nello scontro diretto di domani, avranno praticamente l’ultima chance per evitare la retrocessione diretta. La Paganese non ha fatto trattamenti di favore. Oggi ci si può permettere anche questo.
R…igori – Rigore c’è quando arbitro fischia, diceva Boskov. La Paganese ne ha avuto uno netto nel primo tempo, ma non ne ha subìto un altro altrettanto solare nella ripresa sul 2-0 (mani di De Santis). Però alla fine esiste il Karma anche in questo: non è che gli azzurrostellati siano stati molto fortunati con gli arbitri nel corso di questa annata.
S…pettacolo – E’ quello che propone questa squadra ogni domenica. La Paganese non è solo l’esplosività di qualche ragazzo affamato e voglioso di emergere. Ma è anche un’identità di gioco ben precisa, un meccanismo oliato e interpretato a memoria. Per fermare gli azzurrostellati, oramai bisogna mettere i classici pullman davanti al portiere. Come, per esempio, ha fatto la Vibonese sette giorni fa.
T…ascone – Era arrivato a Pagani tra qualche diffidenza di troppo. A marchiarlo era il tabellino della sua parentesi ternana, assai scarno. Ma chi lo aveva visto all’opera a Frattamaggiore, ne conosceva qualità e prospettive. Anche a Taranto, il golden boy napoletano, di proprietà del Genoa, ha fatto una partita esemplare per intensità, aggressività e recupero palloni. E’ uscito quando non ne aveva proprio più (ed era anche un po’ acciaccato).
U…no e trino – Marco Firenze (e ci perdonino gli integralisti cattolici). Un’altra gara da falso nueve condita da un gol strepitoso (l’ottavo con gli azzurrostellati). Che giochi da attaccante, esterno offensivo o mezz’ala, fa poca differenza per lui. Con le sue prestazioni da urlo sta riuscendo a non far rimpiangere Deli. Vi sembra poco?
V…entisette – I punti racimolati nel girone di ritorno, a tre giornate dalla fine, contro i 22 dell’andata. Gli azzurrostellati sono quarti in questa speciale classifica, a -3 alle spalle del Siracusa. E domani si andrà proprio a casa degli aretusei. Una cavalcata maestosa. Da extraterresti per dirla con Peppe Nocera, decano dei giornalisti paganesi.
Z…elatore – Il massimo dirigente tarantino non era presente neanche mercoledì allo Iacovone. L’aria, del resto, non è tra le più salubri visto che, prima, durante e dopo, gli ultras rossoblù hanno contestato lei e Bongiovanni. Discorso complesso: ad entrambi, persone certamente perbene e stimabili, vanno dati tanti meriti (essersi presi in carico il Taranto in un momento storico difficile, averlo riportato in Lega Pro, sebbene tramite un ripescaggio, e condurlo in modo sano sotto l’aspetto economico). Ma da un punto di vista gestionale (vedi la faccenda del comunicato post-Messina) si è palesata molta inesperienza. Luigi Blasi preme e i due, forse, non sono così sicuri di mollare. Allora vadano avanti, ma si servano dei consigli di qualche uomo di calcio navigato.
Stefano Sica
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