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Sarà sicuramente una tra Virtus Francavilla e Cosenza l’avversaria della Paganese nel primo turno play-off in programma il 14 maggio (gara unica in casa della migliore classificata al termine della regular season). Una eventualità che si presenterebbe anche se gli azzurrostellati non riuscissero a salvaguardare l’ottava posizione in classifica. La squadra di Grassadonia mantiene per ora i due punti di vantaggio sulla Casertana e domenica farà visita alla Reggina, già salva con un turno di anticipo. I Falchetti riceveranno il Catania e, in caso di vittoria e di contemporaneo pari o scivolone della Paganese al Granillo, si prenderebbero l’ottava piazza. A parità di punti, infatti, gli scontri diretti sorridono alla Casertana (vincitrice in entrambi i derby). Con questo scenario, sia il team di patron D’Agostino sia la Paganese affronteranno una tra Cosenza e Francavilla (attualmente appaiate al sesto posto) in virtù del fatto che il Matera, come finalista della Coppa Italia, passa direttamente al secondo turno. Un fatto è certo: in qualsiasi caso, gli azzurrostellati (che in caso di ottavo posto se la vedranno con la settima, allo stato attuale il Francavilla) disputeranno la gara unica in trasferta con l’avversario che avrà a disposizione due risultati su tre senza tempi supplementari.
Sarà dura ma la Paganese vuole arrivare all’appuntamento lucida, con gli occhi della tigre e senza lasciare nulla di intentato. Bisognerà tuttavia recuperare qualche energia fisica e mentale messa a dura prova dal tour de force delle ultime settimane col turno infrasettimanale contro il Fondi e il recupero di Taranto: troppe le partite ravvicinate che hanno abbassato le difese immunitarie degli azzurrostellati, appannati a Siracusa e brillanti solo a metà nel recente match col Lecce. E’ stata infatti una ripresa di maggiore sofferenza per la Paganese, che ha subìto l’assalto di un Lecce in inferiorità numerica ma orgoglioso e determinato a dare un senso alla propria stagione dopo lo scossone in panchina con l’avvicendamento tra Padalino e Rizzo. Un cambio fomentato perlopiù dalla piazza un po’ per il rendimento dei giallorossi ma anche per i trascorsi foggiani di Padalino (con lui i rossoneri hanno vissuto il biennio D-Seconda Divisione dopo la nascita del nuovo club nel 2012), mai troppo amato in città. Nel primo tempo, tuttavia, gli azzurrostellati hanno comandato le operazioni dettando costantemente il proprio copione grazie agli spunti di due elementi su tutti: Firenze e Bollino. Il primo, oramai a suo agio nel ruolo di falso nueve, ha sbloccato la contesa con una pennellata devastante su calcio franco, provando a ripetersi successivamente dalla stessa mattonella (egregio in questo caso Perucchini). Gravissimo poi l’errore dell’agrigentino Pasciuta che ha interpretato come simulazione l’intervento scomposto del numero uno salentino sullo stesso attaccante in piena area. E’ piaciuto anche l’ex Taranto, che ha divorato la fascia destra guadagnandosi sempre buone superiorità numeriche con giocate di classe e costringendo Vitofrancesco alla vigilanza perpetua. Il demerito della Paganese è stato proprio quello di non chiuderla lì. Perché dopo l’intervallo affanno e fatica si sono fatte sentire nelle gambe di alcuni interpreti. Intanto Della Corte, ingenuo nel controllo di palla sbagliato che ha consentito a Doumbia di timbrare l’1-1 definitivo. Quindi Cicerelli, che non ha mai saltato l’uomo trovando nell’ex Lepore un ostacolo difficile da superare. Nonostante la generosità nel provare a mantenere un certo pressing alto, ne ha risentito l’equilibrio generale della squadra e soprattutto dell’assetto difensivo che presentava nuovamente Alcibiade al centro al fianco di De Santis con Longo a destra (fuori Carillo, non al meglio della condizione e “colpevole” sette giorni prima del raddoppio siracusano). Insomma, Grassadonia dovrà principalmente ritrovare lo smalto collettivo di un tempo, col rientro a pieno regime di Pestrin (infortunato e rimpiazzato nelle ultime due gare da Tagliavacche), Reginaldo (che da troppo tempo gioca a singhiozzo) e una ritrovata vena di Della Corte, reduce anche lui da un infortunio, e Carillo. Quattro elementi importanti che nei play-off non si potranno regalare a cuore leggero. La Paganese fortunatamente non manca di alternative ma, per alimentare il sogno, bisognerà viaggiare sempre a pieno regime nella coda degli spareggi. Poi tutto sarà possibile.
Stefano Sica
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