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servizio di Italo Borriello @riproduzione riservata
Diciotto punti in classifica, secondo posto in condominio con Lazio, Fiorentina, Inter a soli due punti di distacco dalla capolista Roma. Vola il Napoli di Maurizio Sarri che dopo un’ avvio difficile ha finalmente imboccato la via giusta per cercare di riportare il tricolore all’ombra del Vesuvio, grazie anche alla ritrovata vena di alcuni dei suoi campioni che sembravano essere diventati la brutta copia di se stessi sotto la guida di quel Rafa Benitez diventato nel frattempo, addirittura l’allenatore del Real Madrid. Ci voleva un’ allenatore proveniente dall’inferno del calcio italiano per riconciliare i tifosi del Napoli con il vero gioco del calcio, quello operaio impreziosito dalle giocate dei fuoriclasse come Higuain,Insigne e Hamsik che quasi sempre conducono le grandi squadre alla conquista di trofei importanti. Ora lo possiamo sicuramente affermare: il Napoli è finalmente una squadra di calcio, dove per squadra si intende quel collettivo in cui gli automatismi degli undici in campo consentono ad una formazione di affrontare qualunque tipo di avversario in casa o in trasferta,big o provinciale. Se a questo aggiungiamo anche le perle che solo un fuoriclasse riesce a creare soprattutto nei momenti difficili possiamo dire, che oggi se in Italia c’è una squadra capace di tenere testa alle grandi d’europa è il Napoli di Sarri ,no Benitez o Mazzarri, ma quel Maurizio Sarri che solo pochi anni fa mentre due citati prima vincevano coppe o facevano i capricci con De Laurentis, mangiava la polvere di quei campi tosti e difficili di serie B e lega pro. Forse è tornato di moda in serie A l’allenatore economico proveniente dalla provincia o addirittura dalla serie B, meno appariscente ai media rispetto ai tanti somari stranieri o bamboccioni promossi in passato delle big sulle panchine delle prime squadre in cerca di trovare il nuovo Guardiola.
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