16 Giugno 2025
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Napoli, tutto negli ultimi 90′

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Un Napoli, senza cuore, rimanda la qualificazione agli ottavi. Il passaggio del turno, passerà dal Da Luz di Lisbona, stadio da esorcizzare, visto che nel 2008 era Coppa Uefa, il Napoli di Reja, Hamsyk e Lavezzi, cedette il passo ai più esperti padroni di casa. Tutto in 90’, gli ultimi del girone. Sarà una partita da dentro o fuori, la sfida in casa del Lisbona e gli azzurri non dovranno perdere se vorranno evitare l’eliminazione visto che il Besiktas farà visita ad una Dinamo Kiev ormai senza motivazioni (i turchi avranno due risultati su tre in caso di k.o. del Napoli). Il pareggio contro gli ucraini non è stato di buon grado dal San Paolo. Un pareggio, che delude tutti, ma non ha cambiato molto le carte in tavola dopo il rocambolesco 3-3 di Istanbul tra Besiktas e Benfica. A deludere il pubblico, però, non è stato solo il risultato. La prestazione incolore del Napoli, specie nel primo tempo, è stata assolutamente da dimenticare, al cospetto di una Dinamo Kiev fuori dall’Europa, che non aveva nulla da chiedere, per giunta in formazione rimaneggiata. Delusione e fischi per gli azzurri e Sarri, anche perché negli ultimi minuti sono stati solo gli ospiti a provare a vincere. Tornando a quello che si è visto in campo, si può dire che dal suo 4-3-3, Rebrov, ha ricavato poco in fase conclusiva perchè la qualità degli attaccanti ucraini non è apparsa certamente eccelsa. Sarri rispetto ad Udine ha schierato Zielinski dall’inizio con Albiol (e non Chiriches) al centro della difesa, a quasi due mesi dall’infortunio con il Benfica. Schieramenti tattici e motivazioni delle contendenti facevano supporre una gara ad alto ritmo ed in effetti, almeno nel primo quarto d’ora, le emozioni non mancavano, complice anche la verve del tridente azzurro (Mertens veniva fermato due volte in uscita disperata da Rudko) e le discese a sinistra del temibile Yarmolenko che metteva spesso in difficoltà Ghoulam. Era proprio sulla corsia mancina che si giocavano i palloni più pericolosi perché Yarmolenko non seguiva in fase difensiva Insigne e da quel lato la Dinamo rischiava grosso con Hamsik che in una circostanza impegnava Rudko da fuori. Sul “modello Udine”, però, al Napoli mancava peso specifico negli ultimi sedici metri e, come alla Dacia Arena, si andava al riposo senza creare occasioni pericolose.
Come in Friuli il Napoli provava a scuotersi ad inizio ripresa e come sabato aveva in Insigne il proprio leader offensivo. I suoi tagli verso il centro mettevano Morozyuk in difficoltà e spaventavano Rudko, autore di una buona parata su tiro da fuori di Lorenzinho e di un ottimo intervento sul solito shoot di Hamsik. La Dinamo comunque non stava a guardare provando a sfruttare finalmente qualche inserimento di Sydorchuk, il più dotato dei centrocampisti. Fortuna per Sarri che Koulibaly era la solita roccia difensiva. La carta Gabbiadini era l’unica da giocarsi per il tecnico azzurro. L’attaccante bergamasco calciava due volte in porta nel giro di un minuto con una concretezza fino a quel momento sconosciuta agli altri azzurri. La Dinamo doveva provare a vincere e avanzava, Reina faceva correre un brivido al San Paolo perdendo un pallone in uscita senza per fortuna pagare dazio. Poi il Napoli, faceva infuriare i presenti sugli spalti, perché invece di fare un assalto all’arma bianca, si è accontentato,di un pareggio che sa di beffa. Ed adesso, ironia della sorta, dovrà almeno pareggiare in Portogallo.Nel 2008, non andò bene, gli scongiuri sono appena iniziati.

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