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I tempi del calcio champagne sono, oramai, solo un flebile ricordo. Dall’arrivo di Carlo Ancelotti gli azzurri hanno disputato un ottimo campionato (2018-19 secondo posto a 11 punti dalla Juventus e con un più 10 su Atalanta e Inter) ma dopo i proclami estivi e la soddisfazione per l’ottima campagna di rafforzamento la compagine partenopea ha perso terreno dalle battistrada e dopo sole tredici giornate è al settimo posto dietro a Juventus, Inter, Lazio, Roma, Cagliari ed Atalanta. Insomma e per farla breve non erano certo questi i piani della vigilia. Se è vero che alcune decisioni arbitrali hanno penalizzato Meret e compagni va anche detto che l’ammutinamento con il conseguente mancato ritiro e la multa comminata ai calciatori hanno destabilizzato l’ambiente, gettando nello scoramento una tifoseria calda e passionale come quella napoletana.
Nelle ultime cinque giornate il Napoli non ha mai vinto, raccogliendo quattro punti, frutto di altrettanti pareggi e rimediato una sconfitta all’Olimpico contro la Roma. Un percorso che ha ‘prodotto’ un consistente distacco dalla zona Champions (cinque punti). Rispetto alla scorsa stagione (al di là della solita partenza a razzo dei bianconeri) ci sono squadre che hanno iniziato bene come l’Inter ma anche sorprese che sulla carta non erano state preventivate (vedi il Cagliari di Maran).
La quattordicesima giornata offre a Insigne e compagni di riprendere la corsa con la gara tra le mura amiche contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic. Crocevia per invertire la rotta prima di un mercato di riparazione che potrebbe regalarci alcune decisioni che fino a qualche mese fa erano a dir poco impensabili.
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