16 Giugno 2025
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Napoli oltre se stesso, vittoria d’altri tempi

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Servizio di Maurizio Longhi @riproduzione riservata


Ad un certo punto, sembrava una gara segnata, il Genoa era in vantaggio e, su un campo impraticabile, il Napoli era impossibilitato ad imbastire azioni manovrate e poteva rimettere la gara in carreggiata solo con qualche episodio. Ma, proprio gli episodi, nella prima frazione di gioco non avevano arriso agli azzurri con il palo di Insigne e il clamoroso miracolo di Radu su un tiro a botta sicura di Milik a due metri dalla porta. La situazione si era fatta davvero complicata, tant’è che si sperava che l’arbitro decidesse di non riprendere più il gioco dopo aver sospeso la partita per una quindicina di minuti. Restava poco più di mezz’ora da giocare, sì, da giocare, quello era il problema, perché non si sarebbe mai potuto fare su quel campo ridotto ad un acquitrino. Quando le squadre sono rientrate in campo, il Napoli non aveva altra scelta, doveva giocare di sciabola, di agonismo perché una sconfitta avrebbe potuto ammazzare le ambizioni scudetto, semmai ce ne siano dal momento che si sapeva che la Juve avrebbe giocato un campionato a parte.

Ebbene, nel momento più difficile, Fabian Ruiz ha trovato il gol del pari grazie ad una grande imbeccata di Mertens, proprio i due che, dopo l’intervallo, avevano rivelato Milik e Zielinski che non erano riusciti ad incidere. I due polacchi erano rimasti fuori dal gioco, i loro sostituti, invece, hanno letteralmente cambiato il volto della partita. L’ex Betis è ormai l’uomo da trasferta, anche a Udine era entrato dopo l’infortunio di Verdi ergendosi a protagonista con il gol del vantaggio. Mostruosa la prestazione dello spagnolo, devastante su quella corsia di sinistra in cui il pallone non rimbalzava e si impantanava nelle pozzanghere, tenendo conto anche della sua giovane età, potrà diventare un valore aggiunto per il Napoli e uno dei centrocampisti più appetiti d’Europa. Il pari, comunque, non poteva bastare al Napoli che, fino all’ultimo, ha provato a pescare il jolly vincente, trovato a cinque minuti dalla fine sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto da Mario Rui. Il suo traversone in area ha trovato la deviazione di Biraschi che ha battuto il suo portiere, la rimonta era completata e c’era chi non ci avrebbe scommesso neanche un centesimo.

Tre punti pesantissimi per gli azzurri, perché conquistati in una partita diversa dalle altre, che richiedeva un cuore grandissimo per poterla vincere. Quel cuore che la squadra ha messo in campo per ritornare a casa con l’intero bottino, al termine di una partita d’altri tempi, che in altri contesti sarebbe stata sospesa perché c’erano porzioni di campo in cui la palla non rimbalzava. Ci sono partite che iniziano male, si sviluppano peggio ma hanno un epilogo inaspettato e glorioso, arriveranno altri momenti difficili, e bisognerà ricordarsi dello sforzo di questa trasferta, dove a tutti costi non si è voluto soccombere, come fanno le grandi squadre. Il Napoli la vittoria l’ha cercata e l’ha trovata con caparbietà, dando dimostrazione di una maturità che non si riscontrava negli ultimi anni. Un successo che si è rivelato ancora più importante alla luce del fragoroso tonfo dell’Inter a Bergamo, si è fermato a sette il numero delle vittorie consecutive dei nerazzurri. La Juve, invece, è passata alla Scala del calcio, il Milan non è riuscito a fermare la corazzata bianconera, serviva sicuramente un Higuain più ispirato e meno isterico di quello che, oltre a sbagliare il rigore del possibile pari, si è fatto espellere nel finale per una reazione smodata.

(foto di genova24.it)

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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