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Servizio di Gianluca Russo @riproduzione riservata
Il Napoli primo in classifica, ma soprattutto campione d’inverno è un favola a colori. Una favola che molti dei nostri lettori hanno vissuto in gioventù o da piccoli, altri ancora solo nei ricordi dei propri cari. Fu così nelle stagioni 1986/97, 1989/90, quelle dei due scudetti, e 1987/88, quella dello scudetto perso a vantaggio del Milan. Con il 5 a 1 roboante ottenuto a Frosinone, gli azzurri ottengono dunque il prestigioso piazzamento per la quarta volta nella loro storia. Maurizio Sarri, che compie oggi 57 anni, ritrova Jorginho a centrocampo e schiera nuovamente Allan dal primo minuto mentre, rispetto alla formazione consueta, sono una novità le presenze di Mertens, in luogo di Insigne (ma il ct della Nazionale, Antonio Conte, presente in tribuna, si sarà consolato con Gabbiadini) e di Strinic in luogo di Ghoulam. Sagge le decisioni del tecnico toscano, bisogna infatti amministrare le energie in vista di un mese di febbraio che sarà molto caldo, e non ci riferiamo al clima. Troppo modesto il Frosinone, guidato da quel Roberto Stellone artefice, da attaccante del Napoli in coppia con Schwoch, della promozione in Serie A nel 2000. Ingenui i ciociari, schierati con il consueto 4-4-2, in occasione delle prime due reti, poi molli alla distanza, troppo in palla gli uomini di Sarri. Albiol sorprende Zappino, Higuaìn è letale come al solito, e stavolta anche dal dischetto, segna ancora il ritrovato Hamsik e partecipa alla festa un altro, importante, capitale recuperato: Manolo Gabbiadini, professore del tiro a giro. Ancora non pervenuto in zona gol Josè Callejon. Ci sarà tempo. Il Napoli dunque vince ed è primo mentre L’Inter sbatte contro il muro dell’organizzatissimo Sassuolo ed alla fine ci lascia le penne. La fortuna avuta in gare come quelle con L’Empoli, con il Torino o con il Verona ha avuto il suo rovescio in partite come quella di oggi e come quella con la Lazio. Il mercato sarà decisivo per capire se e quanto questi equilibri possano essere mantenuti. Deve acquistare il Napoli, a centrocampo ed in difesa, ma devono farlo anche l’Inter e la Fiorentina, per mantenere questo ritmo. Dovrebbe cambiare allenatore la Roma, sta bene così, soprattutto in caso di vittoria a Genova, la Juventus. Nel dopogara, sia il tecnico Sarri che i condottieri Hamsik ed Higuaìn predicano umiltà ma questa volta non troppo: “il nostro obiettivo è la qualificazione in Champions ma ora siamo lì e speriamo di restarci. L’avversario principale siamo noi stessi”-ha dichiarato il Pipita, capocannoniere solitario a quota 18 gol e, si spera, tornato anche efficace cecchino dal dischetto.
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