9 Settembre 2024
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Napoli Lecce 2-3: tra orrori difensivi e arbitrali, la frittata è servita

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servizio di Vincenzo Capretto @ riproduzione riservata

Il Napoli, ancora una volta, cade nel suo stadio. Siamo alla sesta sconfitta su dodici. Non diamo alibi agli azzurri, una squadra fragile e spesso senza mordente ma, anche solo per cronaca, non si può non segnalare un arbitraggio mediocre.

I partenopei scendono in campo determinati e compatti ma, come spesso è accaduto in quest’annata, non riescono a finalizzare l’evidente superiorità vista nei primi trenta minuti. Inutile menzionare anche le tante palle goal.

Al primo affondo giallo rosso, gli azzurri si sciolgono come il burro. Molli e senza cattiveria lasciano campo ai salentini, che senza strafare passano con un tap- in di Lapadula. Dormita dei centrali azzurri, con Ospina che non riesce ad allontanare i pallone. Il tempo finisce tra l’incredulità di un risultato bugiardo.

Nella ripresa il Napoli parte a testa bassa e riesce a pareggiare, dopo una sontuosa azione , con Milik. Giusto il tempo di avere la palla del sorpasso con Insigne che arriva una nuova doccia fredda: con difesa schierata, Di Lorenzo si perde di nuovo Lapadula che di testa, in torsione, batte Ospina. Il colombiano, anche in questo caso, non sembra del tutto esente da colpe. Poco reattivo sulle ginocchia. Gli azzurri accusano il colpo e rischiano di capitolare ancora; bravo questa volta l’estremo difensore azzurro a salvare.

A metà ripresa ecco l’episodio che avrebbe potuto cambiare la storia della partita. Milik viene atterrato in area. L’arbitro, non solo non fischia la massima punizione, ma addirittura ammonisce il polacco. Le immagini sono eloquenti. L’attaccante azzurro, seppur accentua notevolmente la caduta, viene agganciato vistosamente in area. Abbisso, al Var, probabilmente lo segnala all’arbitro Giua, ma lo stesso decide comunque di non servirsi dei mezzi tecnologici. Resta la perplessità di tutti. Perché non andare al monitor e magari confermare la sua scelta?

Pochi minuti e il Lecce cala il tris con Mancosu su punizione. Anche qui restano i dubbi sulla scelta di Ospina di mettere un uomo in meno in barriera. Davvero giusto tenere Meret in panchina?

Nel finale, con poca lucidità, arriva il 2-3 di Callejon. Appena al suo secondo goal in stagione. Ma è tardi. Difficile pensare che questa sia la stessa squadra che ha battuto Lazio e Juve. Torniamo al solito problema mentale.

A parte i primi venticinque minuti, difesa imbarazzante. Koulibaly e Maksimovic  insicuri e con fiato corto. Di Lorenzo per assurdo gioca peggio nel suo ruolo naturale che da centrale. Attacco presuntuoso e, in certi frangenti, irriverente. Restiamo dell’idea, che gli azzurri devono badare prima di tutto a non subire goal, poi a giocarsela. Triste ma realistico.

Oggettivamente, come già sottolineato più volte, il Napoli deve solo avere come obiettivo di raggiungere al più presto i 40 punti, anzi forse da stasera 43. Tutto il resto, come diceva una famosa canzone, è noia.

About Vincenzo Capretto 189 Articoli
Vincenzo Capretto è un Maresciallo della Marina Militare, giornalista pubblicista e scrittore. Autore del thriller psicologico “IL VOLTO DELL’INGANNO” edito Dialoghi nel luglio 2020. Appassionato di scrittura, cinema, viaggi, calcio e tecnologia. Dottore in Scienze Organizzative e Gestionali con il massimo dei voti, fa del suo motto “Volere è Potere” la sua ragione di vita. Dichiara "La vera sconfitta, il vero fallimento è il non averci neanche provato, tutto il resto è…noia".

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