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servizio di Vincenzo Capretto © riproduzione riservata
Il Napoli chiude la stagione in bellezza vincendo e divertendo il caloroso pubblico accorso al San Palo per salutare degnamente la squadra di Sarri. Gli azzurri superano il Crotone e quota novanta così come aveva chiesto il Mister prima dell’inizio dell’incontro, aggiornando il record di punti della settimana scorsa. Inutile sottolineare ancora una volta come mai una seconda in classifica aveva toccata tale punteggio.
Partita mai messa in discussione, gestita e comandata dall’inizio alla fine. Troppa la voglia del Napoli di regalare un’altra gioia al suo pubblico e chiudere al meglio un’annata comunque da ricordare. Azzurri che deliziano la platea con grandi giocate sfiorando il goal in continuazione con i vari Allan, Zielinsky, Callejon. Solo questione di centimetri ed un grande Cordaz non aumentano il passivo per i calabresi. Le reti arrivano al 23’ e 32’ con Milik e Callejon entrambi imbeccati da due subliminali assist di Insigne. Nella ripresa è pura accademia, il Crotone ci prova con la forza della disperazione ed il Napoli sfiora il tris più volte, colpisce anche un palo con Mertens. Nel finale gli uomini di Zenga accorciano con Tumminello, da sottolineare nella circostanza la rabbia di Sarri per la rete subita. La partita termina tra il tripudio dei supporters azzurri, tra le lacrime di Reina, Maggio e dei giocatori del Crotone, retrocesso in Serie B. Auguriamo alla squadra calabrese un’immediata risalita nella massima serie.
Finisce un’annata che per lunghi tratti ci ha fatto accarezzare un sogno tanto desiderato quanto meritato e che probabilmente non è arrivato non per demeriti degli azzurri. Salutiamo Pepe Reina per lo spirito di abnegazione profusi in questi anni e Maggio che dopo dieci lunghi anni lascia Napoli, a Christian la nostra profonda stima e gratitudine per la dedizione e la professionalità che lo ha contraddistinto in questi anni. Peccato non avergli concesso neanche un minuto nell’ultima apparizione azzurra.
Stagione meravigliosa ed entusiasmante è mancata solo la ciliegina, sicuramente un dettaglio non da poco. Tanti rammarichi guardando anche i 91 punti conquistati, secondo le classifiche delle ultime dieci stagioni, sarebbe valsa la vittoria del titolo in otto occasioni.
Quest’anno la difesa è stata determinante, il Napoli ha subito 29 gol in 38 partite di campionato. Media gol incassati: 0,76 a partita. E’ evidente anche in questa fase la crescita: 32 gol subiti nel primo anno di Sarri, 39 nel secondo (però con 94 reti realizzate); poi, le cifre di questo campionato, tra l’altro viziate da due partite storte, negative, quella con la Roma al San Paolo e l’altra a Firenze. Senza questi due incidenti di percorso, la media cala a 0.61 per incontro. Una quota migliore rispetto a quella della Juventus.
Difficile spiegare e capire dove realmente il Napoli ha perso questo Campionato, non si tratta di essere faziosi ma a detta di tutti gli appassionati di calcio, la squadra azzurra meritava ampiamente questo scudetto per il meraviglioso, armonioso e spumeggiante gioco ammirato e decantato da tutto il mondo. Applausi e complimenti ad una squadra che con una rosa e con mezzi ampiamente inferiore a chi la precede ha tenuto un campionato aperto fino alla fine.
Il Napoli di Sarri è stata una macchina perfetta ed elaborata nei minimi dettagli che forse ha avuto qualche piccolo limite solo mentale, limiti accentuati da un “sistema calcio” non sempre cristallino. Un’opera, quella azzurra, accurata in cui ogni particolare è lì per una ragione. Niente è casuale e tutto è maledettamente studiato e costruito secondo uno schema ben preciso. Nessun passaggio, nessun azione, avviene senza che ogni interprete abbia compiuto il movimento o l’ordine ricevuto. È un’orchestra come la definirebbe Sacchi in cui tutti esaltano tutti. Un’orchestra che nonostante non abbia ricevuto il meritato premio sicuramente merita da tutti noi e non solo la STANDING OVATION FINALE. Difficile pensare un Napoli senza Sarri ma pochi giorni e sapremo se quest’orchestra avrà bisogno di un nuovo Maestro. Una cosa è certa comunque vada bisogna ripartire più forti di prima ed il tanto agoniato sogno deve diventare realtà!!
Ora giusto festeggiare perché se non di fatto ma sostanzialmente questo scudetto è AZZURRO, almeno questo nessuno potrà toglierlo a questa straordinaria squadra ed a questo encomiabile pubblico!!
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