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Il calcio è bello proprio per questo. Non è mai scontato. In una settimana la compagine di Carlo Ancelotti batte il Liverpool al San Paolo, rifila quattro sberle al Lecce e…perde in casa contro il Cagliari di Maran. Napoli, cosa ti succede? In molti, sbagliando, avevano considerato una semplice pratica la sfida con i sardi. Gli azzurri, forti, del momento positivo di Llorente, Lozano e Mertens hanno giocato in maniera troppo sufficiente, regalando un tempo ai rossoblu. Certo è che le azioni da rete la compagine azzurra le ha confezionate e due legni hanno sbarrato la strada ad un vantaggio che in sostanza appariva e senza alcuno sforzo, anche meritato. Nella ripresa il Cagliari tiene senza affanno e alla prima occasione (87′) passa in vantaggio con Castro (entrato al posto di Simeone). Nel calcio ha sempre ragione chi la palla riesce a metterla nel sacco e poco importa se Meret sino al vantaggio degli ospiti è risultato inoperoso. Senza dubbio alcuno Maran ha messo in campo la squadra con lo scopo di non prenderle e chi si lamenta dell’atteggiamento guardingo del suo Cagliari o non ha mai visto una partita di calcio o è troppo tifoso. Due compagini con evidenti differenze sul piano della qualità non potevano affrontarsi a viso aperto. Contenere e colpire appena è possibile e se alla fine Castro mette a segno l’unica occasione dell’intero match e merito degli ospiti, misto alla disattenzione di una intera retroguardia che si è fatta infilare come dei ragazzini all’oratorio. Del resto le nove reti in cinque gare suonano come una sorta di allarme se si guarda all’Inter capolista (a punteggio pieno) che in altrettante gare ne ha subita una. La coppia Manolas-Koulibaly non ha trovato la quadra e l’assenza di Albiol si fa sentire visto l’affiatamento con il senegalese negli anni precedenti. Il Napoli è questo, prendere o lasciare. capace di battere il Liverpool, di segnare tre reti allo Stadium in meno di venti minuti e di perdere in casa contro una squadra che ha tirato in porta una sola volta. Il campionato è lungo e ci saranno momenti no anche per Inter e Juventus, l’importante è farsi trovare pronti.
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