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Pensavo ai miei genitori: «gliel’ho fatta vedere», mi dicevo, loro che non volevano giocassi a pallone. «Ecco, vedete, ho vinto, ce l’ho fatta, guardami papà che ti svegliavi alle sei per andare a lavorare, che hai buttato via la mia prima maglia, tanto poco ti importava, e anche tu mamma che mi preferivi sapiente a scuola».
Era il mio fantastico riscatto. «Guardatemi tutti voi, convinti non avessi il fisico».
Di quell’urlo ne sono orgoglioso, non mi ha mai stancato o reso prigioniero. Si è come congelato.
Resta la mia pagina più bella, ha cancellato ogni prima e ogni dopo, appartiene ad un’altra epoca, ma è nella mia vita”.
Buon compleanno Marco Tardelli
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