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Come nel vaso di Pandora, alla fine di un campionato fantastico resta la speranza. Quella che lega la Frattese alla promozione diretta in Lega Pro. Sarà dura, sarà difficile, ci vorrà un miracolo. Ma i nerostellati non intendono mollare e si giocheranno tutte le loro fiches domenica prossima a Cava de’ Tirreni, sperando che il Rende, praticamente salvo, onori la gara col Siracusa. Anche così si spiega la sfida all’arma bianca con la Leonfortese, a cui la squadra di Stefano Liquidato non ha regalato pressochè nulla mandandola negli spogliatoi con un rotondo 5-1. Un atteggiamento che ha suscitato soprattutto nel primo tempo il nervosismo dei siciliani, a caccia di punti salvezza e venuti allo Ianniello, forse, col miraggio di un pomeriggio più tranquillo.
Non c’è il pubblico delle grandi occasioni: meno di 500 spettatori per l’ultima apparizione casalinga dei partenopei nella regular season. Fatale, forse, la delusione per una stagione sfumata sul più bello con la disfatta di Roccella, anche se la matematica, come detto, lascia ancora spiragli col Siracusa a +3. Per Liquidato è sempre 4-3-3, col tridente d’attacco composto da Longo, Marotta e Celiento e una linea difensiva prettamente under con Capaldo e Acampora sulle fasce e Della Monica (’96, preferito a Tommasini) a far coppia con Varchetta al centro. In mediana, Costanzo fa il play, mentre Liccardo e Vacca agiscono da interni. 3-5-2, invece, per la Leonfortese, con Calabrese in regia e Catanese a muoversi alle spalle del ’95 Mittica in avanti. I ritmi sono subito forsennati e l’equilibrio iniziale è testimoniato dal botta e risposta che si riservano le squadre: Marotta verticalizza per Longo che sfodera un bel diagonale salvato solo sulla linea da Adamo, centrale difensivo nello scacchiere biancoverde. Sull’altro fronte, è Raimondi a calciare a colpo sicuro a rete, sugli sviluppi di un angolo, trovando l’anticipo di Marotta. Quindi il match vive una fase di studio che non produce grossi pericoli: la Frattese prova a prendere campo ed a fare la partita, gli ospiti controllano soffrendo quanto basta. Ma al 23′ arriva il vantaggio nerostellato: Liccardo, a coronamento di una manovra ben ragionata, inventa un traversone raccolto di testa da Vacca, che fa centro approfittando di una fase difensiva ospite non impeccabile. Reazione blanda da parte siciliana e Frattese che punge ancora: Longo confeziona un tiro non irresistibile per Giorgio Costanzo (omonimo del regista di casa), anche se, in seguito, un’inzuccata di Adamo su calcio d’angolo sollecita ancora Rinaldi all’intervento. Al 40′, Celiento si guadagna e trasforma una punizione. La sua pennellata a foglia morta va a spegnersi nell’angolino alto alla destra del numero uno ospite. Il tris potrebbe arrivare sempre con Costanzo ma il suo bolide si spegne a lato. Alla Leonfortese, che già aveva impostato la gara sul fallo sistematico per spezzettare il gioco avversario, saltano i nervi: Truglio si becca il giallo dopo l’ennesimo intervento duro e scatta un principio di rissa tra i giocatori in campo. Ne fanno le spese Longo e Adamo, anche loro ammoniti dal direttore di gara, il signor Tursi della sezione di Valdarno.
Secondo tempo che vede solo la Frattese in campo, mentre la Leonfortese cede ad una resa incondizionata, mortificata già dal doppio passivo. Celiento prima spara un missile a lato, poi raccoglie una parata di Costanzo (conclusione di Longo neutralizzata da distanza ravvicinata) ma un difensore ospite ricaccia il tiro in corner. Mentre Marotta scalda i muscoli, sono gli altri due gemelli del gol a fare faville. E infatti l’ennesimo assist di Celiento chiama Longo al diagonale che Costanzo però blocca. Il terzo gol è nell’aria, con i biancoverdi ormai spariti dal campo, e arriva con un tiro a giro di Marotta da cineteca (66′). Tifosi in piedi per una standing ovation infinita, e scatta velocemente il referendum: sarà stata più bella la magia di Celiento su calcio franco o quella del numero 10 di Liquidato? Sondaggi aperti ma non finisce qui, perché Marotta prova il bis con un numero identico, anche se la mira stavolta non è amica. Adamo frana su Longo (80′) in area e il biondo attaccante trasforma il penalty per il poker nerostellato. Anche il neo entrato Aliperta (fuori Liccardo qualche secondo prima della perla di Marotta mentre, cinque minuti dopo, sarà Maggio a rilevare Celiento) vuole lasciare il proprio timbro ma la sua botta da lontano si spegne alta. Solo allora la Leonfortese prova a scuotersi dal torpore e un colpo di testa di Russo, su punizione ben calibrata di Wade, sfiora il palo. Quindi l’azione personale di Lo Coco, subentrato dopo l’intervallo a Truglio, e il sinistro appena dentro l’area che beffa il ’97 Magliacano, entrato un minuto prima al posto di Rinaldi. Una scelta di gran classe da parte di Liquidato. Dulcis in fundo, il siluro di Maggio che termina la sua corsa nell’angolino opposto per il 5-1 definitivo (93′). Tutti gli attaccanti in gol, in pratica, in questo pomeriggio da favola.
Una manita che, se da un lato alimenta la speranzella della promozione tra i Pro, da un altro griffa un bel record negli almanacchi della quarta serie. La Frattese infatti, con 17 gare su 18 vinte tra le mura amiche, totalizza 52 punti e polverizza il precedente primato del Cosenza targato 1974/75. In quella stagione, i silani misero insieme 51 punti, frutto di 16 successi casalinghi, più un pari. E approdarono in C2. Quello tagliato dal team di Liquidato, insomma, è record assoluto di punti casalinghi in tutti i campionati di serie D (e Interregionale). Un premio meritato per un gruppo che dello spettacolo ha fatto un’idea precisa di gioco, quasi un must. Se il salto in Lega Pro arriverà, sarà solo una ciliegina sulla torta, per quanto assai prelibata. Ma ora, tutti in piedi davanti a questa Frattese.
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