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Un derby non è, e non potrà mai essere, una gara “normale”; e così il Lollo Caffè Napoli, ha affrontato la sua seconda (terza, se si considera anche la finale di Supercoppa Italiana) trasferta consecutiva, andando a fare visita ai “cugini” della Feldi Eboli, distanti in classifica soltanto di due lunghezze.
Napoli che deve fare a meno di Wilhelm, ancora alle prese con un fastidioso infortunio, e aspetta con ansia l’arrivo del nuovo acquisto Dimas, era chiamata alla conferma, dopo lo strepitoso successo della scorsa settimana, contro Latina, mentre i padroni di casa vogliono dare seguito alle loro dichiarate intenzioni, di restare nei piani alti della classifica, ed accedere direttamente alle Final Eight di Coppa Italia.
Ne è venuta fuori una partita mai banale, mai scontata, e bellissima, ricca di capovolgimenti di fronte e giocate spettacolari. Alla fine ha avuto la meglio proprio la formazione partenopea, forse quella che, delle due, ha creduto di più nell’impresa, sacrificandosi, soprattutto nei minuti finali, quando con poche rotazioni a disposizione, non si sono risparmiati, e sono stati anche aiutati da un pizzico di fortuna, che non guasta mai!
Il PalaDirceu già prima della gara “ribolle” di passione, e da subito rappresenta l’uomo in più per i padroni di casa; si inizia in una vera e propria bolgia di tifo, che da sùbito i suoi frutti, quando, dopo appena due minuti, uno degli ex di turno, Andrè Ferreira, sigla la rete dell’ 1 a 0.
Josiko qualche minuto dopo, ha un’ottima chance, ma la fallisce calciando fuori.
Napoli inizia a macinare gioco, De Luca “duetta” con Jelovcic, che fa sponda per Mancha che realizza la rete del momentaneo pareggio, quando è da poco trascorso il sesto minuto, insaccando la palla sotto la traversa.
Adesso i ragazzi di Mister Màrin sono più compatti, e mantengono anche il pallino del gioco; Pedotti dall’altra sponda, non riesce ad approfittare di una punizione ravvicinata, per un fallo di Cesaroni, ma è Romano ad avere la più ghiotta occasione, quando al decimo minuto, fallisce clamorosamente da distanza ravvicinata.
Napoli capisce di dover essere più intraprendente, Cesaroni calcia di poco al lato una buona occasione, e poco dopo Rubio stampa letteralmente la palla sulla traversa; è Mancha, quasi allo scadere del primo tempo, a farsi ipnotizzare da Pasculli e sprecare la possibilità di passare in vantaggio.
In chiusura di tempo, ecco allora Eboli tornare in cattedra; Romano si divora un goal clamoroso, davanti alla porta, e Molitierno si deve superare su Tuli. Sulla rimessa successiva, un altro ex, Fornari, riesce ad infilarla alle spalle dell’estremo difensore azzurro, andando al riposo sul punteggio di 2 ad 1 peri padroni di casa.
Al rientro in campo, Napoli parte subito forte, prima con Cesaroni, che salta il portiere avversario, ma non riesce a depositare in rete, e poi con Rubio che realizza una rete di potenza, che riporta le formazioni in parità.
Sul punteggio di 2 a 2, inizia anche ad Eboli, il“Molitierno Show”; come da consuetudine, è il portiere napoletano a mantenere a galla i suoi, con almeno un paio di miracoli; e così, scampato il pericolo,“Japa” Duarte sfruttando al meglio una punizione, realizza il 3 a 2 per i suoi. Più volte la Feldi si “ferma” contro la traversa, senza mai riuscire a trovare la rete, ma quando sembra che la palla proprio non voglia entrare, ecco Josiko che, con un gran goal, regala di nuovo la parità. I padroni di casa rallentano un attimo il ritmo, Napoli ci crede, e con Capitan De Luca va a realizzare la rete del meritato vantaggio. Quando mancano pochi minuti alla fine, Eboli inserisce il portiere di movimento (Andrè), ma i partenopei non si lasciano intimorire, pur subendo e correndo grandi rischi.
Finisce con la vittoria di Napoli, con Eboli che paga un po’ di imprecisione nei passaggi finali e nelle conclusioni, e con tanta sfortuna nel non aver trovato forse un meritato pareggio; il Lollo Caffè sale momentaneamente al secondo posto in classifica, e si prepara alla gara di venerdì prossimo, al PalaCercola, contro la Came Dosson, che chiuderà il girone d’andata.
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