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Ormai non è più febbre. Ma ormai è un epidemia quella che ha colpito sia Salerno che Benevento. La caccia al biglietto è aperta. Nel momento in cui vi scriviamo la quota psicologia dei diecimila (1300 nel Sannio )è superata e chissà che non si arrivi a ventimila e perché no superarla. Quello che è certo, l’Arechi avrà un colpo d’occhio da far venire i brividi ed invidia a tante compagini di categoria superiore. Per ciò che concerne, l’undici granata che scenderà in campo, Menichini tra squalifiche ed infortuni, avrà scelte quasi obbligate. Al momento vige la regola, muovere il minor numero possibile di pedine, vista la situazione d’emergenza, e puntare sui punti deboli del Benevento. Rafforzando, ovviamente quelli propri. La settimana di Leonardo Menichini, che qualche partita importante da calciatore in massima serie l’ha giocata, è certamente particolare. Contro i sanniti la formazione sarà pressochè obbligata, e il tecnico sembra orientato a non cambiare modulo. Ieri pomeriggio al Volpe prove tattiche e partitina a campo ridotto. Il trainer toscano ha testato un undici simile a quello che ha sbancato il Giraud, inserendo però Franco e Tuia in difesa (rispettivamente a sinistra e sul centro-sinistra, reparto completato da Colombo e Lanzaro) e Bovo in mediana: senza Pestrin, l’ex Padova ritroverà il posto da titolare ma come mezzala destra, facendo scivolare Moro in cabina di regia, con Favasuli confermato mezzala sinistra. In avanti non ci dovrebbero essere novità sugli uomini al massimo per i piazzamenti: Calil e Nalini potrebbero giocare più defilati e un passo indietro rispetto a Mendicino, per una sorta di “albero di Natale”. Nel corso della partitella svolta a metà campo, infine, Menichini ha anche cercato di abituare mediani e difensori a contenere gli attacchi del modulo beneventano, che in fase offensiva agisce con ben quattro uomini (le due ali e le due punte), più la spinta del terzino di turno. Al di là della scontatezza (o quasi) della formazione iniziale da contrapporre al Benevento, Menichini attende buone nuove dall’infermeria: anche ieri Bianchi, Negro e Pezzella non si sono allenati col gruppo. I primi due hanno svolto palestra in mattinata e terapie al pomeriggio, mentre il terzino sinistro ha svolto un lavoro differenziato in cui, tuttavia ha mostrato qualche progresso. Non da escludere una sua convocazione quantomeno per la panchina. Il tecnico spera di avere a disposizione anche Bianchi in extremis, per poter portare un difensore di ruolo tra le riserve. L’ex spezzino proverà eventualmente a forzare tra oggi e domani, ma è fuori da oltre un mese e questo complica i piani. Se a ciò si aggiungono i forfait di Bocchetti (lesione muscolare di primo grado al bicipite femorale destro) che salterà certamente le prossime tre partite, e Trevisan (squalificato per sabato ma vittima anche di un problema fisico che l’ha costretto a uscire anzitempo a Torre Annunziata, tanto che in questi giorni non si sta allenando col gruppo, ndr), la situazione è evidentemente più complicata. In preallarme il baby Penta. Situazione border line anche per la mediana dove, tranne Grillo e Tagliavacche – mai però presi in considerazione fin qui – non sussistono alternative a il trio Bovo-Moro-Favasuli, visto che Pestrin è squalificato. L’abbondanza c’è solo in attacco: Perrulli, Gabionetta, Cristea e, volendo, il giovane Cappiello sono elementi abili e arruolabili. Il romeno, tuttavia, è ancora in ritardo di condizione, mentre il brasiliano pare ormai fuori dalle preferenze dell’allenatore anche a causa delle numerose occasioni non sfruttate per mettersi in mostra. Insomma: nella peggiore delle ipotesi, ovvero con il mancato recupero di tutti gli infortunati, Menichini si ritroverebbe senza panchinari per la difesa e con uomini ancora acerbi per il centrocampo.
Raffaele Cioffi
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