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Servizio di Osvaldo Galluccio @riproduzione riservata
Lega Pro. Il mondo pallonaro dalle mille sfaccettature. Società ambiziose, club blasonati caduti in disgrazia, tifoserie calorose ma c’è anche chi sbarca appena il lunario. Curioso il caso dell’AC Prato 1908. Città importante e molto industrializzata. Negli anni a cavallo fra il 1960 e i primi anni 90, Prato ha conosciuto un boom economico tale da fare addirittura da traino all’intera economia del Centro Italia. In quegli anni felici il tessile pratese era conosciuto in tutto il mondo. Non altrettanta fortuna ha avuto il calcio nella città laniera. Pochissime gioie ha regalato ai tifosi biancoblu la squadra del Fiordaliso. Il Lungobisenzio è diventato terra di conquista per chiunque. I supporters lanieri non hanno mai mollato ma è chiaro che ci vuole una svolta. Dal 1979 la società è di proprietà della famiglia Toccafondi. Contestatissimi da sempre. Non si discute l’abilità tecnica o la gestione economia del club ma il semplice fatto che il Prato non riesce a dare mai soddisfazioni alla sua gente. La svolta è arrivata grazie a un agguerrito gruppo di appassionati che hanno fondato una associazione detta Orgoglio Pratese. A fine campionato, grazie anche all’aiuto degli sponsor, Orgoglio Pratese rileverà la maggioranza delle azioni e diventerà proprietario del club. Caso unico in Italia. Tifosi che diventano padroni. Auguriamo a questi indomiti tifosi e a tutta la bella città che fu del grande Curzio Malaparte, le migliori fortune. Sarebbe bello che si realizzasse il miracolo del Prato in B l’anno prossimo. Da tanto.. da troppo tempo i lanieri mancano nel calcio che conta.
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