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VOTO 0 – alla discesa libera del Parma. Donadoni avrà preso lezioni da Kristian Ghedina, ma, purtroppo per lui, lo sport è quello sbagliato. Fosse stato sci alpino, sarebbe di sicuro in vetta. Siccome trattasi di calcio, è in fondo (non alla discesa) alla classifica. Nonostante il tecnico profetizzi segnali di ripresa, non sembra ci siano paletti alla sua discesa ( e scusate la rima). Ghirardi non aspetterà ancora molto. MORIBONDO
VOTO 1 – a Massimiliano Allegri. E concedeteci la battuta banale, che poi tanto ‘allegri’ non lo è. La sua Juve non riesce a dare continuità alla vittoria col Palermo e, oltre a non riuscire a sfondare il muro genoano, becca il gol in contropiede. Da Antonini, ex Milan che Allegri relegava spesso e volentieri in panchina, con tanto di sberleffo twitteriano della moglie dell’esterno. Il tecnico della Juve dà la colpa al campo, non in perfette condizioni. Ma non lo era nemmeno la sua squadra. APPANNATO
VOTO 2 – a Raùl Albiol. Il brutto voto non è solo frutto dell’ultimo match con l’Atalanta, bensì la somma ponderata delle ultime prestazioni del centrale spagnolo. Benitez gli riserva i gradi di ministro della difesa partenopea, ma l’ex Real sembra il più incerto del reparto. Si perde Denis in occasione del vantaggio orobico, ma soprattutto dà la sensazione di traballare ogni qual volta viene attaccato. TIMOROSO
VOTO 3 – al Chievo. La cura Maran non pare funzionare poi tanto. Dopo Corini, anche il nuovo tecnico fatica a far decollare i clivensi, che restano pericolosamente ancorati al fondo della classifica. Le buscano pure dal Palermo, in un match che sa di scontro salvezza. E la reazione non sembra propriamente di carattere. Anzi. ANNEBBIATI
VOTO 4 – all’Udinese. Se il campionato si giocasse solo in cinque giornate, Stramaccioni potrebbe benissimo essere considerato il nuovo Special One. Purtroppo per lui, di giornate ce ne sono ancora tante, e la sua Udinese, in preda a svenimenti da risultati, ha racimolato solo 4 punti (come il voto) nelle ultime 4 partite. Dura solo 30′ anche con la Fiorentina, poi tracolla. Resta comunque al terzo posto, ma i prossimi impegni saranno importanti. CALO DI ZUCCHERI
VOTO 5 – a Pippo Inzaghi. Il giovane tecnico del Milan dimostra di saperci fare coi microfoni (sarà andato a scuola dal presidente?) e vede il bicchiere mezzo pieno dopo il pareggio a Cagliari. Poco importa se la sua ciurma ha rischiato di imbarcare acqua a più riprese, contro i furetti di Zeman. “L’importante è dare continuità ai risultati, in fondo siamo al terzo posto”. Bravo Pippo, sempre sulla linea del fuorigioco! PIACIONE
VOTO 6 – all’Inter. La partita con la Samp, capace solo qualche giorno prima di fermare sul pareggio la Roma, non partiva sotto i migliori auspici. I nerazzurri, però, pur al 90′ e con un rigore, sono riusciti a conquistare tre punti fondamentali in ottica classifica. Mazzarri, che ha detto di sentire questa Inter “proprio sua”, può stare sereno, almeno fino alla prossima giornata. CALMA APPARENTE
VOTO 7 – a Marco Sportiello. Quando tutto sembra stia precipitando per la sua Atalanta, col rigore assegnato al Napoli, decide di prendersi la copertina della gara. Facendo di nome virtù, apre lo “sportiello” davanti all’argentino partenopeo Higuaìn e regala un punto importante ai suoi. FRANGIFLUTTI
VOTO 8 – a Eusebio Di Francesco. Squinzi gli ha dato fiducia, nonostante il pessimo inizio campionato e lui lo sta ripagando. Tre risultati utili consecutivi, due vittorie consecutive e la sensazione che il suo Sassuolo possa ancora scalare posizioni. L’attacco è rivitalizzato, il centrocampo è più solido e la difesa più organizzata. Dall’orlo del baratro al risveglio. SALVIFICO
VOTO 9 – a El Khouma Babacar. No Gomez, No Rossi, no party? E chi l’ha detto? Il prodotto del vivaio viola non la pensa così e lo dimostra con i suoi gol. Il suo cognome somiglia ad un servizio online per risparmiare sui viaggi in auto. E lui un passaggio lo offre alla sua Fiorentina, portandola a sole tre lunghezze dalla ‘zona terzo posto’. AUTISTA PER CASO
VOTO 10 – a Mattia Perin. E’ lui l’eroe di giornata. Nel giorno della 500esima in A di Gigi Buffon, si permette il lusso di impadronirsi del palcoscenico. Ovviamente, molto del merito è anche del resto del Genoa che lo aiuta nel compito di stoppare la Juventus. Ma le sue manone risultano decisive, soprattutto nel finale su Morata, al raggiungimento dell’obiettivo. Lo Spiderman di Latina lascia da parte ogni galanterìa e mette le mani dappertutto alla ‘Vecchia Signora’. VILLANO
Valerio Lauri
Twitter: @Val_CohenLauri
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