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Ha vinto il cuore contro la tecnica, la coralità contro i singoli. E ha vinto l’Avellino contro il Bari con un secco 2-0. Ed è un successo meritato che proietta la squadra di Rastelli al terzo posto in solitaria. Apre D’Angelo nel primo tempo, chiude Trotta nella ripresa. Non pervenuto invece il Bari, apparso mpacciato, confuso e quasi mai in grado di impensierire i biancoverdi.
BESTIA NERA- Venti minuti di studio a ritmi bassi, poi Zito al 23′ si procura un calcio di punizione dal limite. E’ lo stesso esterno che lo esegue: mancino velenoso, respinta difettosa di Guarna( forse con palla già entrata) e tap-in vincente di D’Angelo. Per il capitano biancoverde è il secondo gol contro il Bari. Era già andato a segno nella gara dell’anno precedente sempre al Partenio. La squadra di Nicola reagisce rabbiosamente: Donati calcia dalla trequarti, ma Frattali disinnesca la bomba e manda in calcio d’angolo. Nonostante il clima rigido e il vento gelido, sugli spalti e in campo è una bolgia infernale. Tanti interventi rudi e animi accesi. Sul taccuino dei cattivi finiscono Sbaffo e Ebagua. L’Avellino copre bene il campo e congestiona gli spazi: il centrocampo irpino asfissia Donati, il cervello dei baresi, mentre Ebagua viene raddoppiato e all’occorrenza triplicato. De Luca si vede poco e deve girare a largo dell’area di rigore per giocare qualche pallone. L’Avellino non rinuncia mai a ripartire. Zito è una spina nel fianco dei biancorossi e Sbaffo incanta con la sua eleganza. E’ proprio quest’ultimo, allo scadere della prima frazione di gioco, a sfiorare il raddoppio dopo una progressione palla al piede. Ma il suo tiro è telefonato e non crea problemi a Guarna. Si va negli spogliatoi con il punteggio di 1-0 in favore dei padroni di casa.
CHIUDE TROTTA Anche nella ripresa l’Avellino parte meglio. La squadra di Rastelli è aggressiva, fa pressing alto sui primi portatori di palla e colleziona calci d’angoli, mentre il Bari non si vede, forse ancora frastornato dal gol subito nel primo tempo. Nicola se ne accorge e corre ai ripari: al 56′ fuori Schiattarella e dentro Galano. Il cambio ridisegna lo schieramento dei biancorossi che passano al 4-2-4. Lo scopo è chiaro: alzare il baricentro e allargare le maglie della difesa irpina. L’Avellino si abbassa, ma sfiora comunque il 2-0 con Castaldo in contropiede. Il suo tiro viene però neutralizzato da Guarna. Il primo squillo del nuovo corso degli ospiti è di Ebagua che si gira e calcia dal limite dell’area, blocca Frattali. Rastelli si sbraccia per chiedere ai suoi di restare “corti” e non allungarsi. Zito resta però un problema per il Bari: l’esterno sinistro è una furia sulla sua fascia e Salviato non riesce mai ad arginarlo. Il Bari invece non riesce mai a rendersi pericoloso. Le iniziative si reggono sui singoli che sulla coralità. Come al 27′ quando Ebagua sfugge a Fabbro e calcia a botta sicura, Frattali è prodigioso e salva i suoi. Rastelli sostituisce Zito, il migliore in campo con Schiavon, per irrobustire la cerniera davanti alla sua retroguardia, mentre Nicola gioca il tutto per tutto richiamando in panchina De Luca, non pervenuto, con Caputo. Va sotto la doccia anche D’Angelo che lascia il posto ad Almici. Ora l’Avellino difende a 5, ma quando riparte fa male. Al 34′ Castaldo sbaglia un gol già fatto a tu per tu con Guarna, sparando addosso al portiere. Per l’assalto finale Nicola manda in campo Romizi al posto dell’esausto Donati. Nella sostanza cambia poco. Ma il Bari non sfonda e l’Avellino ne approfitta. Al 39′ lo splendido dai e vai con Castaldo al limite dell’area di rigore libera Trotta al tiro che raddoppia: 2-0 e Partenio in estasi. I minuti finali sono pura accademia per gli uomini di Rastelli che si godono 3 punti meritatissimi, E fondamentali per inseguire il sogno promozione.
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