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Ierisera, Mario Mandzukic ha superato se stesso da quando è un calciatore della Juventus. Per la prima volta è sceso in campo con la fascia da capitano,dimostrando di essere un uomo chiave all’interno dello spogliatoio, alla faccia di (ex) leader, come Bonucci, che di fasce al braccio ne hanno indossate a decine. Lo stesso Allegri, in un’intervista nel post gara contro la Spal, ha sottolineato che un vero condottiero (Mandzukic) non ha la necessità di essere onorato con “titoli” per esprimere le sue qualità tecniche e carismatiche («Non c’è bisogno di indossare la fascia per essere un capitano in campo»).
Infatti ilcroato è al centro del progetto della società e sempre più nei cuori dei tifosibianconeri, e il 2018 è stato per lui un anno, non ancora terminato,straordinario. Contro la Spal una partita da incorniciare, perché oltre ad averindossato per la prima volta la fascia da capitano, scavalcando il veteranoBonucci partito come lui dal 1’ minuto, ha segnato anche la sua sesta retestagionale in serie A: una partenza stratosferica considerando che nello scorsocampionato aveva realizzato appena 5 reti in 32 presenze. C’è da aggiungereanche il suo fiuto del gol che è ha sensibilmente migliorato la sua faserealizzativa (attualmente al 75%).
Sarà merito di Ronaldo? Forse si, perché, dando uno sguardo alle statistiche individuali, da quando il portoghese è sbarcato a Torino,Mario è il giocatore che, rispetto ai suoi compagni, ha beneficiato maggiormente dell’arrivo dell’ex Real, oltre all’intera squadra che ha registrato fino a questo momento della stagione una performance straordinaria.
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