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Servizio di Mauro Savini @riproduzione riservata
In dieci si gioca meglio……. A fine anni ’80, un grande allenatore di calcio, Nils Liedholm, soprannominato: “il Barone”, dichiarava per mezzo stampa: “In dieci, a calcio, si gioca meglio”. Concetto che, l’Inter, ha rispettato nelle ultime due giornate di campionato, (Palermo e Bologna) alla lettera. Nella serata di Bologna, un ritorno a casa per Mister Mancini, l’Inter scende in campo senza la giusta cattiveria agonistica, con il solito approccio sbagliato alla partita. Rispetta l’unica certezza che fin ora ha mostrato, quella di non riuscire a segnare nella prima mezz’ora di gioco. Da un’attenta analisi, credo che, il problema sia da imputare al continuo cambio di giocatori in mezzo al campo e l’impiego di alcuni di questi fuori ruolo. Gli interpreti (9/11 nuovi), fanno fatica nei primi minuti di gioco, a trovare le giuste geometrie di passaggio, non conoscendo i movimenti e i tempi di gioco dei propri compagni, lasciano campo e margine di manovra alla squadra avversaria che spesso prende in mano la partita rendendosi anche pericolosa. Dopo il solito rodaggio iniziale, a dire il vero, ieri sera durato per ben 65 minuti, l’inter comincia a giocare con un super Ljaljic che prende in mano la squadra , corre si propone, difende ma soprattutto crea l’azione per il goal di Icardi (evanescente fino a quel momento). Questa Inter è un cantiere aperto, in via di formazione, sembra che in ogni partita, abbia bisogno di una scossa per iniziare a giocare, un primo ko tecnico, da cui rialzarsi per terminare l’incontro vincendolo ai punti. L’episodio della serata, l’espulsione di Filipe Melo, assurdo il secondo giallo, come del resto quello preso da Murillo domenica scorsa, la terza che patisce l’Inter in dieci giornate. Il calcio è uno sport di contatto, se si fischia e si ammonisce ad ogni fallo fatto ne perde lo spettacolo, se poi accade come contro la Juventus a Milano, che si ammonisce Felipe Melo, nei primi minuti di gioco, perché ogni fallo che fa, si reputa da ammonizione più per nomea che per pericolosità, si perde un giocatore di contenimento e contrasto ed è come giocare la terza partita in dieci uomini …. In questa serata di poche indicazioni positive, solo la difesa che non prende goal, la meno battuta del campionato, portiamo a casa il risultato con la consapevolezza che c’è ancora tanto da lavorare. Sabato farà visita a Milano la Roma, scontro di vertice, partita fondamentale per consolidare le prime posizioni, l’importante in attesa del gioco è stare in alto in classifica, senza perdere contatto con le prime. Il mister Mancini ha bene in mente la sua formazione tipo, in questa Inter, Biabiany come Ljalijc possono essere le armi in più………….. Avanti Inter
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