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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA
A Palermo il Milan cerca la vittoria che potrebbe regalare qualche piccola speranza di tornare in corsa per la zona Europa League, visti i rallentamenti davanti a sé. I rosanero cercano, invece, la strada della vittoria, smarrita ormai da 5 turni, per confermare quanto di buono fatto vedere nella prima parte della stagione.
Inzaghi sceglie di cominciare dal primo minuto con un tridente iperoffensivo. Infatti, dato il forfait di Honda, decide di dare un’occasione dall’inizio a Cerci, con Menez e Destro. Iachini si affida al duo delle meraviglie, ultimamente un po’ appannato, formato da Vazquez e Dybala. Nelle primissime battute la gara vive di folate, metaforiche e non: infatti, ai vari capovolgimenti di fronte, si aggiunge l’imprevedibilità del vento. All’occasione piuttosto casuale capitata sui piedi di Destro e neutralizzata da Sorrentino, risponde Dybala con un colpo a giro dei suoi dal vertice basso dell’area, che si spegne comunque a lato. La circolazione di palla dei rossoneri, lenta e prevedibile, espone i rossoneri alle ripartenze del Palermo. Ed è proprio in una di queste ripartenze che, al 23′, il Palermo sfiora il vantaggio. Quaison salta l’uomo e crea superiorità, Dybala accelera e serve Vazquez che, con Diego Lopez in ritardo, mette fuori. Passano solo due minuti e a creare un contropiede pericoloso è il Milan. Cerci accelera sulla destra e, con l’esterno mancino, invita Destro a nozze, palla fuori di poco. Al 33′ Quaison converge sul destro e scarica in porta un gran tiro, Diego Lopez risponde prontamente deviando in angolo. A passare in vantaggio è, però, il Milan e lo fa in modo piuttosto fortunoso. Van Ginkel mette in mezzo dalla Destra un traversone basso che Sorrentino non trattiene, la palla carambola sul ginocchio di Cerci e finisce in rete. La reazione del Palermo non si fa attendere e al 41′, sugli sviluppi di un’azione partita dalla destra, Rigoni serve Barreto che mette in rete. Gol che viene però annullato (giustamente) per il fuorigioco di Rigoni. La prima frazione si conclude col risultato di uno a zero per il Milan.
Nella ripresa continua a regnare un equilibrio instabile tra le due compagini, che si affrontano più o meno a viso aperto. Al 53′ Antonelli scatta in contropiede e lancia Destro in profondità, che batte Sorrentino. Il gioco, però, era già fermo per il fuorigioco, ravvisato dall’assistente, dell’ex attaccante della Roma. Al 56′ a lamentarsi è il Palermo: Rigoni controlla in area e poi, pressato, va giù, ma per Doveri non c’è rigore. Col passare dei minuti, il Palermo cala nel pressing e i rossoneri riescono ad amministrare meglio il possesso palla. Al 70′, però, il Palermo accelera e Belotti (subentrato a Quaison), in area, con una finta, disorienta Paletta che lo stende. Per Doveri è rigore e Dybala, dal dischetto, non sbaglia e realizza il 13° centro stagionale. Al 76′ i rosanero rischiano addirittura di andare in vantaggio: uno-due largo tra Dybala e Vazquez, cross del neo-italiano per l’argentino che, in sforbiciata, spara alto. Pregevolissimo, comunque il gesto tecnico del talento del Palermo. Le squadre cercano la vittoria e, di conseguenza, si allungano e concedono spazio per le ripartenze. A sfruttare meglio l’occasione è il Milan con Menez, che all’83’ sfrutta un pasticcio della difesa rosanero e, partito in contropiede, trafigge Sorrentino, per il suo sedicesimo sigillo in campionato. Stavolta il Palermo non ha la forza di reagire e il Milan conquista, dunque, la vittoria.
Un Milan non esaltante, con le solite difficoltà a fare gioco e le solite amnesie difensive, riesce a portare a tornare alla vittoria in trasferta dopo cinque mesi e mezzo. Il Palermo, troppo timido nella gestione della partita, non ha saputo sfruttare l’inerzia della parità ritrovata ed ha subito il contropiede decisivo della partita, proprio nel suo momento migliore. Inzaghi può sorridere: se è vero che il gioco latita, il carattere non manca ed è forse l’unico appiglio per tentare di accordare una stagione ormai compromessa.
Twitter: @Val_CohenLauri
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