2 Giugno 2025
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Il film della Champions League: Napoli, lo show dei “piccoletti”, Ronaldo l’extraterrestre e la furia inarrestabile di Kane

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C’è chi doveva riscattarsi, chi continuare il proprio tragitto su una strada spianata o chi ancora non poteva sbagliare. Certezze e colpi di scena nella seconda sfida della fase a gironi di Champions League che ci attingiamo a raccontarvi in un nuovo “film”.

Gruppo E.

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Ben Yedder, autore di una tripletta con il suo Sevilla

Non c’è partita sul campo del Sevilla, il Ramòn Sanchez. Il Maribor è la vittima di turno contro una formazione che aveva precedentemente conquistato un punto in terra inglese contro il Liverpool. Anche allora, uno dei protagonisti fra gli spagnoli fu Ben Yedder. L’attaccante francese, in questa serata, è stato autore di una tripletta non lasciando scampo a nessuno. Nell’azione che ha portato all’1-0, grande slalom di Correa, ex Sampdoria, che ha appoggiato facilmente per l’attaccante con la numero 9. Poi è stato Vazquez a confezionare un perfetto assist per il 2-0 accompagnato dal tris che ha chiusi conti nella ripresa, su calcio di rigore. Non c’è stata storia, né tanto meno una squadra in campo all’altezza. Il Maribor resta, dunque, ad un solo punto, mentre gli spagnoli volano a quota 4. Contemporaneamente in Russia, va in scena il Liverpool di Klopp. La serata non comincia come previsto. Ancora un ex sampdoriano, Fernando, porta in vantaggio i padroni di casa dello Sparta Mosca su calcio di punizione su cui Karius non può nulla. La risposta non si fa attendere ed arriva poco dopo con il gol di Coutinho. La partita si addormenta sull’1-1 con entrambe le squadre che provano a vincerla. Il peso sulle spalle è, però, quello di Sturridge, autore nella ripresa di due ghiotte occasioni non sfruttate nel migliore dei modi. Insieme all’attaccante inglese, ancora il brasiliano Coutinho a sfiorare il gol su punizione ad inizio ripresa. Deve invertire la rotta Kloop e cercare di ripartire da una vittoria. Per ora i punti in classifica sono gli stesso dello Sparta Mosca.

Gruppo F.

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L’esultanza di Insigne, al gol in Champions dopo 4 anni (al San Paolo) e la dedica ad Arek Milik

Doveva riscattarsi e l’ha fatto nel migliore dei modi, il Napoli di Sarri. L’ha fatto affidandosi ai soliti piccoletti in attacco. Callejon-Mertens ed Insigne assoluti protagonisti. In un momento in cui c’era bisogno di stare uniti, gli azzurri hanno risposto alla grande abbracciandosi attorno a Milik e dimostrando tutto il loro calore. Sarà scappata certamente una risata all’attaccante polacco, al momento dello scherzo di Zielinski ad Insigne. Il napoletano non voleva certamente mostrare alla telecamera la maglia dell’altro polacco, quello non infortunato. Un Napoli che non ha brillato come le altre volte e che ha sfruttato gli errori difensivi di una difesa olandese non ancora all’altezza per un palcoscenico come la Champions. Il Feyenoord è sembrato quasi pronto ad evitare la goleada piuttosto che a giocarsela. Altra nota positiva: il riscatto di Reina che ha detto no a Toornstra, su calcio di rigore, riconquistando in parte la fiducia di chi lo aveva criticato. Sarri ha lasciato il terreno di gioco, però, di un San Paolo mezzo vuoto, ancora una volta incazzato per un gol nel finale. Complice l’addormentato di turno Maksimovic che ha dovuto subire anche il “cazziatone” del portiere spagnolo. Meglio pensare ai 3 punti, però, che sono serviti a riacciuffare gli ucraini. Lo Shakhtar Donetsk si è dovuto, invece, arrendere alla squadra di Guardiola. Il Manchester City, infatti, è l’unica a punteggio pieno e che nella prossima gara affronterà proprio gli azzurri. Sono bastati un siluro di De Bruyne e un gol facile di Sterling per abbattere gli ucraini che hanno poco spaventato la porta difesa da Moraes. La nota negativa, però, a cui non siamo abituati è il rigore sbagliato di Aguero che si è visto respingere il tiro da Pyatov. Più volte la squadra azzurra di Manchester si era avvicinata al gol e, spesso, proprio con Sterlin, Sané o lo stesso De Bruyne che rientrano fra i più pericolosi degli inglesi. La prossima sfida si rivelerà abbastanza decisiva per il primato in classifica. Sarà Sarri vs Guardiola, in una sfida ricca di tecnica e spettacolo.

Gruppo G.

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Aboubakar, l’uomo della notte di Monaco, autore di una doppietta

Continua la sua marcia inarrestabile la squadra turca del Besiktas che non ha avuto nessuna pietà dell’esordiente Lipsia. Pochi squilli quelli della squadra tedesca, nel primo tempo, che fin dal primo minuto si è dovuta difendere dagli attacchi di Quaresma e compagni. Poi, la firma di Babel e Talisca, quest’ultimo con un gol fotocopia di quello già fatto in Portogallo. Rabona di Quaresma e colpo di testa del centrocampista dai capelli biondi. Nella ripresa, però, Fabri si è dovuto scaldare i guanti per respingere le manovre offensive dei tedeschi che hanno sfiorato più volte il gol per rientrare in gara. La partita, sospesa nella ripresa causa spegnimento di alcuni riflettori, è ripresa senza alcuna variazione del risultato portando, dunque, i turchi a punteggio pieno nel girone G. Un destino alquanto strano quello del Porto che ha spiazzato tutti con una vittoria nell’insidioso Principato di Monaco. La formazione di casa spaventa subito con El Tigre Falcao. Uno spavento, però, insignificante in quanto alla prima occasione vera il Porto colpisce con Aboubakar che trova il vantaggio. Il primo tempo termina con lo stesso punteggio. Nella ripresa è ancora Aboubakar a chiudere i conti, mentre Falcao si rende pericoloso solo con una traversa. Poco dopo, però, Layun pone fine al match. Il tris è servito, primi tre punti per il Porto in Champions.

Gruppo H.

 

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Ronaldo, 400 presenze, 411 reti con la maglia del Real Madrid

Quando gioca Kane non ci sono difese che tengano. L’uragano, così soprannominato in Inghilterra, lo ha dimostrato ancora una volta. L’APOEL è stata l’ennesima vittima della sua furia brutale. Tripletta per l’attaccante inglese che ha letteralmente trascinato la sua squadra verso una comoda vittoria e verso il primato in classifica, insieme al Real di Ronaldo. “Hurricane” segna in tutti i modi: prima scavalca il portiere con un rasoterra, poi lo punisce nell’angolino spiazzandolo. Ed, infine, di testa lo trafigge un’ultima volta. Incolpevole Waterman che non può niente su nessuna conclusione. Il Tottenham si porta così a punteggio pieno. Kane strizza l’occhio a Ronaldo: sarà duello nella prossima sfida. Mentre Kane batter, però, il portoghese risponde. Come una partita a tennis dove nessuno sbaglia. Uno trascina la squadra con una tripletta, l’altro con una doppietta e contro il Borussia Dortmund. In una sfida apparentemente facile, la concentrazione deve stare al massimo. A partire forte è il Real, che dopo alcune occasioni, trova la rete del vantaggio con una meraviglia del solito Bale che finalizza, nel migliore dei modi, un altrettanto magnifico assist di Carvajal. Dopo, però, che Sergio Ramos aveva salvato sulla linea il possibile vantaggio tedesco. Nella ripresa, al primo pallone più eclatante CR7 colpisce e fa 0-2. Aubameyang trascina il Borussia verso un possibile “come back” accorciando le distanze, ma prima della fine Ronaldo colleziona l’1-3 definitivo per delle statistiche aliene. Ben 411 reti in 400 presenze con la maglia dei galacticos.

 

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