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Servizio di Gianni Pagnozzi@riproduzione riservata
Nell’undicesima giornata di campionato il Napoli pareggia al Marassi con il Genoa a reti inviolate, risultato questo che accontenta solo i sentimentalisti cronici per le evidenti questioni legate al gemellaggio delle due tifoserie, ma che non premia gli sforzi profusi dagli azzurri per portare a casa quei preziosi tre punti che avrebbero significato il primato in classifica. Bisogna dire che la squadra allenata da Sarri ci ha provato per tutta la partita a mettere sotto la compagine Genoana e solo per imprecisione in fase conclusiva e un pochino di cattiva sorte il gol non è arrivato. A Gasperini va riconosciuto il merito di aver schierato una squadra combattiva e concentrata su ogni pallone che ha concesso pochi spazi al gioco offensivo del Napoli. Nonostante ciò il numero delle occasioni avute dagli azzurri è stato pur sempre superiore alla media che si osserva abitualmente negli incontri del campionato di Serie A. Metti Hamsik e Callejon che si divorano due occasioni limpide, Perin che decide di fare il fenomeno e un rigore negato ad Higuain su una vistosa trattenuta operata da Burdisso e il pareggio è servito. Probabilmente l’avvicendamento tra Mertens e Insigne produce risultati migliori quando è il belga a subentrare nel secondo tempo ed i suoi scatti possono fare più male ad una difesa già sfiancata, e forse Sarri considererà questo particolare già dalla prossima partita dopo aver dato una sorta di tirata d’orecchie a Lorenzo Insigne facendolo accomodare in panchina dopo le sue inopportune rimostranze in occasione della sostituzione di mercoledi scorso contro il Palermo. La classifica attuale vede la Fiorentina in testa, vittoriosa contro un Frosinone nettamente inferiore alla compagine viola, in compagnia dell’Inter che è riuscita a battere la Roma capitalizzando al meglio una conclusione da fuori area di Medel e un paio interventi straordinari del suo portiere Handanovic. Guadagnano terreno il Milan vittorioso all’Olimpico contro una Lazio in evidente difficoltà di gioco e irriconoscibile rispetto alla stagione passata, e la solita Juve che in un combattuto derby ha ragione del Torino solo al minuto 93, ricordando a tutte le concorrenti che loro sono sempre li e quest’anno ce l’hanno pure Quadrado.
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