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«Hei, tu!»
«Chi, io?»
«Sì, tu. Vai Diego, va! E se puoi fa un tunnel»
Juan Carlos Montes, non lo sapeva, o forse sì. Stava prendendo la decisione che avrebbe per sempre cambiato il mondo del calcio.
Diego entra e dopo un minuto sapete cosa fa? TUNNEL! Ovviamente. D’altronde Juan Carlos glielo aveva ordinato: ‘Gioca come sai’. E Diego Armando Maradona sapeva giocare solo così: come il migliore di tutti i tempi. E non doveva dimostrarlo, lo era già, in quel 20 ottobre qualunque del 1976.
Non aveva nemmeno sedici anni, ma era già il migliore di tutti. Era nato così, non poteva fare altrimenti. Maradona non doveva diventare Maradona: Maradona era già Maradona.
E mentre si controllava i tacchetti, scrollando i ricci folti che gli coprivano parte del viso, durante quella partita contro il Talleres, Diego non aveva troppi pensieri nella testa. Voleva solo essere puntuale all’appuntamento con la cosa che ha più amato in vita sua: la palla.
“Il giorno in cui toccai il cielo con la mano” dirà Diego poi.
Il giorno in cui Juan Carlos Montes apri le porte del calcio dei grandi al più grande di tutti.
E mi raccomando Diego, se puoi, fa un TUNNEL!.

Alessandro Lugli è nato a Napoli. Appassionato di calcio. Tifa per il Napoli. Vice-Direttore di www.footballweb.it
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